mercoledì 24 ottobre 2012

FULVIO CIATO














è passata anche quella linea là
la bibbia rossa
e tu saltavi con il tuo cervello immenso
da un senso a un altro dissenso

non eri infrangibile
a quanto pare

amore è la parola nuova
non te l’ho mai detta

scandalizza l’Orco
la maionese Orco
volevo gli occhiali come te
un disavanzo oro

oro laccato, argentone

ti ricordi l’odore selvatico (pelvico) dell’Epoca?
certo che no
sei morto

sei trapassato

sei morto
te ne sei andato

l’acido corrosivo
delle tue ghiandole e delle mie

tapazole e cortisone

non importa
non è questo
perché questo è passato

è solo che samattina facendo il bagno
l’acqua era asciutta
il palato mi ha portato
lontano
in un mare di guai

di là, nel passato
remoto come un treno perso
dimenticato

l’anonimato, sublime tuo sfarzo
di aristocrazia, che diamante!
Marx sulla tavoletta di compensato
colorato

Fantomas, amore,
ragazzo Argentino

a lungo ho rimirato (rianimato) il tuo silenzio
sul banco impettito, sbilenco

Botroluzzi disse nò
artisti non sarete mai!

Poveraccio anche sto Bortoluzzi…

Lo so Fulvio, non sopporti le rimembranze
del resto è da molto tempo che non ci
vediamo

dal tempo
dell’ aneurisma incomprimibile
dell’Epoca

Maestro riservato
con mestizia m’appoggio al bancone
della vasca
disidratato

chiarisci anche a me come allora
cos’è il mondo
del trapassato

vieni, vieni a trovarmi
amico Ciato

vieni vieni a salutarmi
non è vietato

L’odore mattiniero delle corrire Siamic
non c’è piu’
è un bel risultato

Ora sei disteso da qualche parte
Addormentato

Se trovassi qualcuno dei tuoi parenti
tua sorella, per sapere almeno dove
ti hanno portato

Mandami i titoli dei brani, degli
autori, mandami il diario di questa
morte improvvisa

sulla deriva della vasca
c’è un buco

Il tempo per te (e forse anche per me)  è scaduto

Dimmi, è una donna nuda
bruciante e imbevuta,

con le vene dei piedi pompate
dalla pressione del corpo sui calgagni

la Morte?

O  solo un raccogli ossa
Un calcio risolutivo nella fossa?

Arthur Frame (diversincarnati)

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