giovedì 31 maggio 2012

MISS-LANDMINE
http://vimeo.com/15485224

LA COMUNICAZIONE GIOVANE
di Giuseppe Ardrizzo e Daniele Gambarara
"Casetti e Di Chio, distinguono tre "regimi di scrittura" cinematografica: quello classico della tradizione hollywoodiana, quello barocco di marcatura autoriale e infine quello moderno, cioè una alternanza non programmata di elementi normativizzati e devianti"
Nel nuovo Sudafrica ci sono donne che si riappropriano della loro vita lottando contro la violenza tra i sessi, largamente diffusa nel paese, e  la loro battaglia sta producendo una sottile decolonizzazione nell’arte, nella storia e nella società. 

martedì 29 maggio 2012

VIDEO ALFABETIZZAZIONE PRIMARIA
I MALI ENDEMICI DEL VIDEO ANALFABETISMO

1)     SONO UN REGISTA E HO UNA PERSONALE VISIONE DEL MONDO. HO BISOGNO DI UTILIZZARE LA PELLICOLA PER ESPRIMERMI. USO UN LINGUAGGIO PARTICOLARE UN PO’ DIVERSO DALLA REALTA’, PIU’ CREATIVO INTENDO. DEVO SOLO TROVARE L’IDEA GIUSTA, SE MI VENISSE... POI VEDRETE!

2)     LA TV LA GUARDO PERCHE’ MI RILASSA, QUALCHE CANALE E’ BUONO, DA’ INFORMAZIONI INTERESSANTI, IN GIUSTA MISURA E’ UNO STRUMENTO COMUNQUE UTILE PERCHE’ E’ DEI NOSTRI TEMPI, MODERNI INTENDO... SANTORO ADESSO STA LAVORANDO IN RETE, ANCHE FUORI DALLA TV, AIUTA MOLTO A CAPIRE COME VANNO LE COSE IN QUESTO PAESE...

3)     NO IO IL VIDEO NON LO USO, NON LO SO USARE E NON HO TEMPO, PER SAPERLO USARE BISOGNA ESSERE DEI PROFESSIONISTI, NON MI IMPICCIO DI COSE CHE NON MI RIGUARDANO, A ME LE COSE PIACE FARLE BENE! PREFERISCO ANDARE OGNI TANTO AL CINEMA, SCARICARMI QUALCHE BEL FILM TOSTO, RARAMENTE GUARDO LA TV, MA METTERMI A USARE IL VIDEO PROPRIO NON MI INTERESSA, NON FA PER ME.

 FACCIAMO UNA SIMMETRIA CON LA PAROLA SCRITTA

1)     SONO UNO SCRITTORE E QUINDI HO UNA PERSONALE VISIONE DEL MONDO, CREDO DI ESSERE DOTATO NATURALMENTE, FIN DA PICCOLO...  NON MI SERVE IMPARARE A LEGGERE E A SCRIVERE, HO BISOGNO DI UTILIZZARE LA LETTERATURA PER EMERGERE DALL’ANONIMATO, MAGARI POTREI DETTARE A QUALCUNO DELLE POESIE CHE SI FA PRIMA, NO, MEGLIO I ROMANZI. MI INVENTERO’ QUALCOSA DI INTERESSANTE SUGLI EXTRATERRESTRI

2)     SCRIVERE? NO, LEGGERE? SO LEGGERE POCO, SI, OGNI TANTO MI ESERCITO A LEGGERE, MI FACCIO LEGGERE IL GIORNALE LA MATTINA DAL BARISTA, QUANDO HA TEMPO, SI CAPISCE... QUALCHE ZAGOR LO LEGGO, CIOE’ GUARDO LE FIGURE, ANCHE DEI LIBRI. I LIBRI SONO BELLI QUANDO SONO ILLUSTRATI, ANCHE SE NON HO MAI IMPARATO A LEGGERE E A SCRIVERE IN VERITA’. SE DEVO DIRE QUALCOSA A QUALCUNO LO CHIAMO AL TELEFONO.

3)     NO, LA SCRITTURA NON LA ADOPERO, NON HO TEMPO PER IMPARARE A SCRIVERE E POI NON MI INTERESSA, LA GRAMMATICA NON FA PER ME. PREFERISCO CHE QUALCUNO MI PARLI E IO LO ASCOLTO E POSSO RISPONDERE, E’ UN RAPPORTO PIU’ DIRETTO, PIU’ AUTENTICO NO?




AREA INTERNATIONAL POPULAR GROUP
"La problematica qual'è: abolire le differenze che ci sono tra musica e vita, gli stimoli che trae questo gruppo vengono direttamente dalla realtà!"
Demetrio Stratos


DEIEZIONE MEDIATICA



Non si riesce a trovare nulla... stavo cercando un documentario esaustivo sulla festa dei Gigli a Nola, o quanto meno del materiale ben girato sull'argomento, semplice, pulito, niente! C’è una carenza allarmante di contenuti audiovisivi fruibili in tutta le rete soprattutto relativi a tematiche di interesse pubblico e culturale; o troviamo l’amatore che infarcisce di scorie sovratestuali le incerte riprese o i pomposi, superficiali e inutili documentari della TV di Stato o simili in cui il commentatore/giornalista prende il sopravvento sulla materia. Mi rendo sempre piu’ conto che è indispensabile attivare urgentemente il metodo articolato e  didattico di videoalfabetizzazione primaria: Postazione per la Memoria e Tecnica dell’Ascolto Condiviso, in modo capillare, allestendo laboratori ovunque e  chiedendo contributi economici ed ospitalità ad enti locali, a istituti scolastici, università, comprensori, consigli di quartiere, circoscrizioni, partiti, associazioni, sindacati. E’ indispensabile rimediare al tragico video analfabetismo di massa che affligge piu’ del 95% della popolazione nazionale. Siamo immersi in un mare di deiezione, nelle fogne maleodoranti della comunicazione mediatica, fatichiamo a  raggiungere una sponda. Ormai è una condizione insostenibile. Utilizziamo il video nel modo appropriato, se non altro per documentare il necessario; affinchè si vedano e si sentano le cose indispensabili alla conoscenza civica, a partire dalla “Festa dei Gigli” che è un patrimonio dell’Umanità.

A.F. 

domenica 27 maggio 2012

IL PENSIERO UNICO
"Solo la messa in discussione dell'impero del razionale mi sembra che possa aprire la strada a un pensiero meno intollerante e che percio' puo' essere detto pluralista" 
Serge Latouche


venerdì 25 maggio 2012

SOTTO LA LINEA
In una società dove l’audiovisivo è, in teoria, alla portata di tutti, ci si chiede dove sia il materiale registrato relativo, per esempio, alla filosofia contemporanea, alla critica alla televisione non fatta dalla televisione medesima. Ci si interroga sul perchè le persone non utilizzino gli strumenti audiovisivi, che ormai sono parte del nostro corredo quotidiano, per registrare le testimonianze delle donne e degli uomini del nostro tempo, testimonianze relative alla vita del presente. Provate a cercare nei motori di ricerca per esempio: Interviste a donne filosofe, scoprirete che non c’è nulla, assolutamente nulla, solo rari frammenti poco approfonditi e scarsamente significativi. Il problema è che il linguaggio dell’audiovisivo non è conosciuto, non è posseduto e dominato, ma solo subito. 
EDUCAZIONE CINEMA
Lesson#3 - Il cinema italiano?
HOMO VIDENS
Televisione e post-pensiero
di Giovanni Sartori



CINEMA.3


SOLEIL (O) 
di Med Hondo

TERZOCINEMA AFRICANO
www.cinemadelsilenzio.it

"La dimensione del tempo di un film arabo o africano è differente da quella di un film occidentale. E' questione di avere un diverso modo di respirare, di raccontare una storia. Noi africani viviamo con il tempo mentre gli occidentali stanno sempre ad inseguirlo"
Med Hondo

giovedì 24 maggio 2012

CUZCO 1974


(Grupo de Cine Liberación sin Rodeos)




CINE LIBERACION E TERZOCINEMA
di www.cinemadelsilenzio.it

Il primo cinema coincideva con quello hollywoodiano che sopraffaceva lo spettatore attraverso lo spettacolo rendendolo un semplice consumatore, il secondo era cinema artistico d’autore che promuoveva l’interesse individuale e aveva già fatto il suo tempo, il terzo cinema usava il film come un’arma di liberazione facendo di ogni partecipante un “guerrigliero”.



p:p:m postazione per la memoria


Arthur Frame
CYBERWEST
(Anthology 1993/2011)
updated website 

Cyberwest è una concept-band senza un tempo preciso. La denominazione "CyberWest" viene trovata dopo un lungo percorso sia biografico che artistico.  Il suo nativo significato palesemente controverso, trova una possibile congiunzione tramite alcuni linguaggi "future-retro".
SOLCOD NON COMPONE BRANI MUSICALI MA SEQUENZE DI IMMAGINI ACUSTICHE. Si potrebbe pensare a dei cortometraggi sonori. Il metodo seguito nel lavoro è in effetti più legato al montaggio cinematografico che alla classica composizione musicale

mercoledì 23 maggio 2012

Isle of the Dead


Arnold Böcklin (1827–1901)
ALFRED KUBIN (Leitmeritz10 aprile 1877 – Zwickledt20 agosto 1959)
Ero a Venezia a San Marco, molti anni fa; una lunghissima coda di persone occupava metà della piazza, in attesa di fare il biglietto per vedere la mostra degli impressionisti al museo Correr. Non volendo affrontare il serpentone di turisti votati al sacrificio culturale, deviai a sinistra soccorso da un canto mentale che mi portava da quella parte; l’Altra Parte. A lato della Marciana una locandina indicava la presenza di opere del realismo visionario tedesco. Un modesto biglietto d’entrata mi ammise a uno spazio metafisico, abitato da molti nessuno, solo un dolce silenzo incorniciava i capolavori di Alfred, appesi ai muri con disarmante familiarità. Cosi’ finalmente e per caso me li trovai davanti, erano proprio loro, i disegni di Kubin in carne e ossa, le opere di colui che aveva intaccato il mio inconscio con uno dei romanzi meno romanzati che avessi mai letto:  L’Altra Parte. ( A.F.) 




Arthur Frame
GIANNINA CENSI
LA VERA CENSURA
Se per censura s’intende il controllo della comunicazione o di altre forme di libertà; libertà di espressione, di pensiero, di parola da parte di una autorità, ogni commissione a suo modo, è giudicante e discriminante. Questo modo di dividere il "bello dal brutto" il "giusto dallo sbagliato" stabilendo chi è finanziabile e chi non lo è, puo’ avere effetti collaterali importanti. E’ un sistema che non produce intelligenza né competenza. Ci sono altri modi per generare benessere e conoscenza, ma presuppongono di modificare i nostri modelli culturali.
Il sistema selettivo è funzionale, ma non è ovvio né naturale. “Non danno i soldi a Bellocchio! Dio mio cosa è successo?" E’ successo quello che in genere accade usualmente; si discrimina ciò che non è funzionale ad una strategia economica e politica; in genere a farne le spese sono i pesci piccoli (tanti) piu’ raramente quelli grandi. Chi ”merita di più” ha maggior valore di chi “merita di meno” Chi l’ha deciso ed in base a quali parametri? Il sistema competitivo va a braccetto con quello clientelare. Il sistema competitivo è funzionale solo a chi lo governa. Dove c’è una commissione per quanto illuminata sia, c’è sempre un discrimine organico. Il modello politocratico non è insostituibile, ed è un e(o)rrore sociale. Anche i direttori dei festival dovrebbero riflettere su questo punto. Questo modello è da abbandonare perchè non è funzionale ad una democrazia partecipativa, non è funzionale ad un sistema economico in continua decrescita. Quindi il problema sta a monte: l’inagibilità delle commissioni che scelgono chi deve vivere e chi deve morire.  Occupare spazi pubblici, teatri o cinema, senza ridiscutere questi modelli non ha alcun senso. E’ la solita minestra riscaldata. Siamo lontani dal cambiamento, siamo ancora fermi ad uno schema piramidale (dove in in cima alla piramide c’è sempre qualche capò). Siamo lontani da una democrazia fluttuante, dinamica, collettiva dove alla SELEZIONE si sostituisca la CONDIVISIONE. E’ bene trovare modalità alternative di ridistribuzione del bene pubblico, diverse dalle commissioni di esperti, perchè il bene comune, si chiama così non a caso: è dei cittadini che devono essere adeguatamente coinvolti nelle scelte che li riguardano.

Arthur Frame



EUROPEI DI CALCIO 2012 IN UCRAINA

martedì 22 maggio 2012

FONDAMENTA DEGLI INCURABILI
di Iosif Brodskij

“ D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città tra lo scroscio festoso delle sue innumerevoli campane, come se dietro le tendine di tulle delle tue stanze tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla […]”.

RICORDO DI RICORDARE IPOTESI CINEMA
Villa Serena - Bassano del Grappa - anni novanta - Foto archivio Maurizio Zaccaro


lunedì 21 maggio 2012


Discorso di scioglimento dell’Ordine della Stella d’Oriente.

"...A che serve avere intorno migliaia di persone che non comprendono, imbalsamate nei pregiudizi, che non vogliono sentire il nuovo ma che piuttosto traducono il nuovo per il proprio sterile stagnante sé?..."
Jiddu Krishnamurti

MAMELA NYAMZA LABORATORY
EDUCAZIONE CINEMA - LESSON#2 -LE CINQUE PIAGHE
LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE: 
OVVERO LE 10 REGOLE DELLA MANIPOLAZIONE MEDIATICA 
SECONDO ARTHUR FRAME VS. NOAM CHOMSKY


1 - La strategia della distrazione. La televisione distrae, ma a dispetto del cestello della lavatrice, che incanta e ipnotizza è meno appassionante. La Tv a differenza della lavatrice non lava solo i panni sporchi in casa propria, ma centrifuga il cervello.   Chi sostiene che “dipende da che cosa fanno in Tv” oltre ad essere persona ingenua e non informata sui fatti è in genere analfabeta. La televisione amplia la metratura del nostro appartamento riempiendola di persone “importanti” dandoci la sensazione, del tutto illusoria, di partecipare alla cosa pubblica


2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. C’è un cinema impegnato che solleva problemi scottanti e impone una tesi risolutiva, politica e consolatoria; persino quando lascia un finale aperto colloca una assoluzione morale. Si salta il problema della complessità entrando in una semplificazione pedagogica. Questo genere di cinema colto è molto popolare ma soprattutto propagandistico.

3 - La strategia della gradualità. Il mutamento antropologico della popolazione (da umani a bestie) è stato graduale, la televisione negli anni ottanta ha ampliato il quarto d’ora di ricreazione occupando tutti i palinsesti in modo esponenziale. Il cinema in scatola ha progressivamente occupato le sale cinematografiche che, come i benzinai di provincia, hanno chiuso promuovendo le grandi catene di distribuzione. Il cinema d’autore s’è trincerato in una lobby molto ristretta. Cio’ che resta è vita, come direbbe qualcuno, randagia pero’, nomade e solo potenzialmente libera.

4 - La strategia del differire. La lotta televisiva tra la diretta e la differita è di storica memoria; il controllo delle partite di calcio e della Formula Uno rappresentano il simbolo del Controllo tout court, controllo delle menti, dei comportamenti, degli spaesamenti, e delle pulsioni del pubblico.

5 - Rivolgersi alle persone come a degli idioti. La Tv e il Cinema di intrattenimento e persino d’autore sono specialisti in questa attività. La persona è un idiota a cui si dice cosa deve fare e lui lo fa. Una pratica melliflua d’intonazione infantile.

6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione.
Sfruttare l'emotività nei film, “catturare lo spettatore prendendolo dal basso ovvero dai genitali”, è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo.
Brecht Bertold, e il sano distacco emozionale, lo straniamento, sono stati banditi.

7 - Mantenere la massa nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che la “massa” (cioè l’insieme ravvicinato di ognuno) sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. Evitare che centri e movimenti di ricerca ed eccellenza come Il terzocinema possano cambiare radicalmente l’idea anacronistica che si ha del linguaggio audiovisivo, che, ad oggi, è ancora una ascella del corpo letterario. Le assurdità che si impartiscono nei corsi universitari e scuole di cinema (compresa la recitazione attoriale) sono sotto gli occhi di tutti. Un mio amico regista con la sua assistente all’uscita dal cinema si sono sorpresi che l’interprete femminile fosse una professionista “Era cosi’ brava che non avremmo mai pensato fosse un’attrice!” 

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere gli autori in erba a ralizzare clip; video esaltati alla rincorsa del significato che non c’è; il clip pensiero equivale al fast food, ma dalla parte del bovino.

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere incapace di apprendere il linguaggio audiovisivo che è solo cosa per pochi eletti, mantenere l’analfabetismo mediatico come una condizione esistenziale ineluttabile: solo i poeti e i letterati hanno il diritto  d’imparare a leggere e a scrivere, gli altri sono pubblico pagante; possono solo ascoltare. Il pubblico ignorante è costretto a vedere, per punizione, del cinema italiano mezzo e mezzo (mezzo impegnato e mezzo paraculo) come fosse una medicina cattiva ma che fa bene alla salute. Se il linguaggio non cambia neanche i rapporti sociali cambiano indipendentemente dai temi impegnati.

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. La TV (che ha un Super Io gerontocratico ma ancora attivo) è riuscita a conoscere l’individuo massificato molto meglio di quanto egli conosca sé stesso, a prevederne e condizionarne le mosse, i gusti, gli acquisti.  Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, la TV esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulle persone, ben maggiore di quello che le persone esercitano su sé stesse.


LA STRATEGIA DELL’ATTENZIONE


1)   Spegnere la TV. 
2) Sostituire la TV con la Rete, utilizzare il web come strumento di trasmissione del proprio libero pensiero
3)  Intensificare le modalità produttive a favore di un cinema partecipativo a contatto con la vita di tutti i giorni.
4) Distribuire il terzocinema e il cinema partecipativo attraverso videondemand e sale cinematografiche autonome compresi i “multisala progressisti”. Creare eventi e discussioni attorno alle opere cinematografiche
5)  Apprendere il mezzo per impadronirsi del linguaggio: leggere e scrivere con l’audiovisivo a partire dalle scuole primarie. Imparare ad ascoltare l’esistente utilizzando l’audiovisivo come strumento analitico con i tempi naturali. Lavorare con la Tecnica dell’Ascolto Condiviso e la Postazione per la Memoria.
6) Cambiare le modalità produttive del cinema. Costituire gruppi di lavoro attorno al terzocinema e al cinema partecipativo. (Cinema.3 di Arthur Frame, Edito da Kineofilm, distribuito da Ebookrepublic)

sabato 19 maggio 2012


L'EPOCA E I LUPI  






















“Di notte, mentre correvo su e giù per l’enorme reparto a sistemare le macchine, mormoravo versi. Dovevo imparare tutto a memoria [...] La memoria era un mezzo supplementare di custodia, e mi è servita moltissimo nella mia difficile impresa”
Nadezda Mandel'stam

venerdì 18 maggio 2012

Osip Emil’evič Mandel’štam



Nel novembre del 1933 scrive un libello contro Stalin nel quale prende in giro “Il montanaro del Cremino” e denuncia la grave carestia provocata dalla collettivizzazione forzata; viene attaccato sulla «Pravda». Nel ’34, per componimenti «antisovietici», è esiliato per tre anni a Cerdyn’, negli Urali, a oltre mille chilometri da Mosca. Qui, ricoverato in ospedale per una forma di miocardite, tenta il suicidio. Per intervento di Bucharin la pena è commutata in residenza coatta. Sceglie Voronež, nel sud della Russia, dove vive con la moglie dal ’35 al ’37. Qui compone le poesie dei «Quaderni di Voronež». Rientrato a Mosca, non ottiene il permesso di residenza; tenta di stabilirsi a Leningrado. La sua salute peggiora. Nel ’38 è di nuovo arrestato e condannato a cinque anni di deportazione «per attività controrivoluzionaria». Internato in un lager di transito presso Vladivostok, muore – ufficialmente – il 27 dicembre. Il suo ricordo fu conservato, per lungo tempo clandestinamente, dalla moglie Nadežda che aveva imparato a memoria numerosi testi poetici del marito.

Non sono ancora morto, non sono ancora il solo,
mentre con l’amica mia accattona
mi diletto della vastità delle pianure
e della fame, della foschia e bufera.
In splendida miseria, nel lussuoso squallore
vivo solo – tranquillo e confortato –
¬Benedetti giorni e notti,
e l’innocente, soave voce del lavoro.
Sventurato colui che, come la sua ombra,
spaventa il latrato e il vento falcia,
e povero colui, che solo a metà vivo
l’elemosina chiede alla sua ombra.
Gennaio 1937. Voronež.