venerdì 29 giugno 2012

IT'S MEDIA

BARTER - ZERORELATIVO

APARTEID.COM ★ BERLIN 1945@PAUTINA10DEC2010 ★ 'Апартеiдъ' БЕРЛИНЪ ★ BRLN




Die Antwoord (Ninja and his chommies)



LA RICOSTRUZIONE DI VENZONE
di Rodolfo Bisatti 
“...la cosa che mi sorprese è come, con rigore gramsciano, Rodolfo scelse di impostare il suo esordio a Ipotesi Cinema in modo anomalo. Mentre tutti noi cercavamo di utilizzare la struttura Ipotesi/Rai  per poter fare il nostro piccolo film, lui optò per un documentario di taglio sociale: ando’ ad intervistare i ragazzi che erano nati in coincidenza spaziotemporale con il terremoto che aveva distrutto il Friuli nel 76. Eravamo nel 1986 quando fu realizzato questo progetto. Io lo seguii durante il lavoro, ero attratta da qualcosa, ma non sapevo cosa... Lui aveva un “magnetismo laterale” perchè quando ti parlava guardava da un’altra parte e quando tu parlavi a Lui, era da un’altra parte... Oggi, a distanza di anni,  ho finalmente capito che Rodolfo stava già da tempo percorrendo una strada che era la propria e che poco aveva a che fare con noi e con quello che stavamo facendo...”
Marianne Cobre (da Memory of a distorted vision – 1998 Montreal )

giovedì 28 giugno 2012



LEO BASSI - DEFRAGMENTATION
Di Federica Ravera



L’Associazione VisiOn-Air si occupa di creare un processo di alfabetizzazione del linguaggio televisivo nella scuola italiana, convinta della necessità di offrire agli studenti delle scuole medie-superiori, ma anche ai bambini delle elementari, strumenti di analisi critica della comunicazione televisiva e in particolare del sistema dell’informazione.
Per districarsi meglio nel complicato e frenetico flusso delle informazioni, per sviluppare capacità di comprensione del mondo, per imparare il linguaggio formale della televisione.
L’Associazione raggiunge questi scopi attraverso il“fare”.


"Lodevole lo sforzo di VisiOn-Air cioè di trasformare un campo di sterminio (la Televisione) in un College (VisiOn-Air). C'è pero' a mio avviso un rischio: veicolare l'Idea che la Televisione possa essere o diventare uno strumento "accettabile" un'istituzione educativa, mentre non lo è e non lo sarà mai. Essendo un dispositivo, anche tecnico, di natura mono-direzionale (a senso unico) un sistema chiuso dedicato alla propaganda. La Televisione non comunica, non informa ma cela, nasconde, devia. Ciò nonostante non si può che salutare con un plauso il tutoraggio pedagogico di VisiOn-Air affinché la simulazione giocosa della televisione lasci un giorno il posto ad altre più poetiche visioni senza controllo e senza controllori." Arthur Frame 

venerdì 22 giugno 2012

LA TERRA (1998)
De Gregorio-Bisatti-Zaccaria



La Terra racconta la storia di venti centimetri di humus in tre aree di coltivazione diverse: la zolla primordiale o biologica, quella industriale moderna e quella post-industriale biodinamica.

MAMELA NYAZMA

mercoledì 20 giugno 2012

NEL GIARDINO DEI SUONI
di Nicola Bellucci
Wolfgang Fasser, cieco dall’età di 22 anni, colpito da una rara malattia agli occhi. Nel piccolo paesino dell’appennino toscano dove vive, circondato dalla natura e dai suoni che in modo sistematico registra, ha creato un laboratorio di musica e suoni che utilizza come terapia per “risvegliare” bambini affetti da gravi malattie mentali e gravi problemi motori. 


martedì 19 giugno 2012


E’ tutto relativo? Sti Cazzi!
"La socialdemocrazia non va a caccia di farfalle" (C.Lolli)

Da dove nasce questo impoverimento? Non è possibile individuare un peccatore, e neanche un peccato, la limpidezza della vecchia dittatura assolutista contro la quale si poteva combattere o alla quale si poteva aderire (da ignoranti)  s’è polverizzata. E’ stato il cedimento dell’ideologia (che per fortuna è crollata) a creare la frana; soffocamento che ha favorito un realismo relativo (relativismo) che è uscito dalle fogne del libero mercato e ha inquinato le falde dell’esistenza di tutti. Una delle fenditure piu’ preoccupanti assieme al buco nell’ozono è la televisione, libera, liberale, ma soprattutto libera di uccidere. L’altro squarcio è la cultura dell’effimero, per definizione relativa; l’autocelebrazione del vuoto della nostra cultura ufficiale, ufficiosa e officiante che non è più intelligente della pubblicità della Pasta, del video clip della Pupa, di uno speaker di una qualsiasi radio o del brutto e rozzo cartone animato trasmesso dai monitor della metropolitana. Il Potere, zotico e rabbioso, c’era anche prima; c’è sempre stato, ma era nascosto, mascherato, o goffamente visibile e quindi risibile. La maschera e la mascherata del Potere non esistono piu’, ora il Potere è atomizzato, dicono sia economico (è una comoda semplificazione), le sue particelle corrono assieme all’acqua potabile dell’acquedotto cittadino e modificano la struttura genetica degli esseri disumani. Ci scandalizziamo (io mi scandalizzo) perchè non ci sono più i Gadda, i Montale, i Visconti, i Vittorini, i Le Goff. Non c’è da scandalizzarsi perchè la televisione ha, con il suo raggio di luce azzurra, raggirato tutto e tutti; disinfettato tutto, ma soprattutto ha relativizzato l'Assoluto.  Si, perché l'Assoluto esiste, non è un fenomeno empirico relativo, un onanismo cerebrale del filosofo di turno, l'Assoluto non è arbitrario esiste cosi’ come esiste la puzza di piedi quando soggiornano per troppo tempo dentro alle scarpe da tennis. L' Assoluto esiste nelle acque reflue dei nostri intellettuali, nel grano avvelenato che mangiamo quotidianamente, nell’anidride solforosa che c'è nello zucchero, nella radioterapia che uccide curando. Il relativismo culturale e sociale televisivo ha consentito ai “valutativi”, chiamati anche opinionisti, esperti in materia (non si sa quale) di ascrivere una presunta verità relativa a innumerevoli trasmissioni televisive, nonchè film ben pensati e ben girati che contengono persino qualche “mezza idea, su come ci si deve divertire. Questo stesso relativismo consente di modificare gli articoli della Costituzione, le leggi a tutela dei piu’ deboli, ridurre o annullare le pensioni dei lavoratori, di resettare o drasticamente diminuire gli aiuti alle persone che presentano una qualche diversità, di licenziare i dipendenti disobbedienti, di smontare la scuola dell’obbligo, rendendo pur essa relativa, insomma di azzerare lo Stato Sociale.
L' Assoluto esiste, per esempio  lascia inalterati gli scandalosi privilegi della classe politica che è una sola, monolitica e intoccabile perchè legifera il proprio interesse ed è l’unica che non si relativizza. Persino gli occupanti dello spettacolo, occupati a occupare la loro disoccupazione, sono preoccupati oltre che preoccupanti,  che una novità relativa sveli la nullità dell’occupazione da loro in precedenza occupata a servizio dello stesso Potere che oggi gli ha relativizzati. A.F.

lunedì 18 giugno 2012

LA DISSOLUZIONE DEL CERCHIO
Di Mario Brenta


"...Insomma io vorrei che con la Nuova Ipotesi Cinema si arrivasse a sopprimere Ipotesi Cinema in quanto istituzione - e quindi anche il rituale o l'insieme di rituali che ogni istituzione comporta - per arrivare ad una sorta di struttura latente nella quale tutti si possamo ritrovare uniti, senza più determinazioni di luogo e di tempo..." 
FUNZIONE VENOSA
O ARTERIOSA DELLA LETTERATURA
Elio Vittorini su Gadda

domenica 17 giugno 2012

"...MIA MADRE, MI SI POLVERIZZA LA MEMORIA"  Carlo Emilio Gadda
Con estrema gratitudine per queste parole, poche e frammentarie, perle di una collana rotta, perduta e in parte ritrovata. Arthur Frame (Libera ricerca per il film "Al Dio Ignoto")

Intervista a Jung

Libera ricerca in preparazione al film: "Al Dio Ignoto"





CONTRO LA NULLIFICAZIONE JUNG
- Libera Ricerca in preparazione al film: "Al Dio
Ignoto" -

sabato 16 giugno 2012

QUADRISOUND 
SOCIAL NETWORK PARTY - Dedicato a Mario Zancolich
La "Mosta Progetto" è un modo propositivo e aperto di coinvolgere una comunità attorno alla progettazione di un film (in questo caso di "Voci nel Buio"), attraverso l'allestimento partecipato di alcuni laboratori ed eventi pubblici. Per l'occasione abbiamo preliminarmente campionato i suoni di un quartiere e invitato i gruppi locali e i musicisti della città a produrre una sorta di "Colonna Sonora" e a rappresentarla pubblicamente nel teatro "disabitato" del Quadrilatero.  Questo "Cantiere del Suono" ha coinvolto popolazione e istituzioni pubbliche come: Ater, Comune, Azienda Sanitaria, Progetto Microaree, Portierato Sociale, Provincia, Regione, Rai, Cappella Civica, Cattedrale di San Giusto, Parrocchia e Associazioni sorte nel Complesso Edilizio come l'Auser e l'Associazione Melara.

venerdì 15 giugno 2012

LA STRADA DEL RITORNO
OSSERVATORIO BALCANI E CAUCASO
regia di Andrea Rossini
Il reportage di Osservatorio sulla Bosnia Erzegovina a 20 anni dall'inizio della guerra. 
I dati sui ritorni di rifugiati e sfollati, le conseguenze della pulizia etnica sul quadro demografico del Paese a un anno dal censimento generale della popolazione previsto per il 2013

ROZZOL MELARA DA QUADRILATERO A PAESE di Rodolfo Bisatti



Ciò che appare da questo documentario è la grande complicità con gli abitanti del quartiere di cui tratta (lunghi mesi di lavoro veramente partecipato) e la chiarezza del messaggio comunicativo. I temi del disagio, dell'isolamento, dell'identità negativa/positiva di gruppi e quartiere si incrociano con squarci di possibilità, opportunità, diritti riconosciuti e/o conquistati, che rappresentano spazi conflittuali o di rapporto con le istituzioni e che fondano la democrazia vera e non quella ideologica.
Da: Incontri sul Margine 2006

Rozzol Melara è un quartiere di Trieste conosciuto per ospitare il complesso residenziale popolare ATER comunemente chiamato anche come "Il quadrilatero", progettato da un nutrito gruppo di professionisti triestini selezionato dall'Ordine degli Architetti e degli Ingegneri, coordinati da Carlo Celli dello studio Celli di Trieste e costruito tra il 1969 e il 1982 sotto le teorie socio-architettoniche di Le Corbusier. Il complesso è formato da due corpi fabbrica a L del volume di 267.000 metri cubi che si estende su una superficie di 89.000 metri quadri e conta 468 appartamenti e circa 2.500 residenti. Nell'intento progettuale l'idea era quella di creare una sorta di "villaggio indipendente" fornito di tutti i bisogni primari (negozi, scuole, ecc.). Le chiavi dei primi appartamenti furono consegnate tra il 1979 e il 1981 soprattutto a coppie giovani. Il quartiere dista 4 km dal centro di Trieste.
Da Wikipedia

MEMORIA OPERAIA DI SESTO di Federica Ravera


Tecnica dell'Ascolto Condiviso (T.A.C) 
Memoria Operaia di Sesto from fagnaz (federica ravera) on Vimeo.

giovedì 14 giugno 2012


Wislawa Szymborska


Scrivere un curriculum


da "Vista con granello di sabbia"

Che cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto
e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.


IL CERCHIO DI GIOTTO E IL QUADRATO DELLA TELEVISIONE

La comunicazione prevede la possibilità che il destinatario possa controbattere, quindi la comunicazione è sempre interlocutoria, se questo non accade non possiamo in alcun modo parlare di comunicazione ma di ingiunzione. La televisione pertanto non comunica ma impone un messaggio. Ciò è talmente evidente che i conduttori televisivi più creativi (Arbore) hanno introdotto, decenni or sono, il telefono come mezzo diretto di inter-locuzione con il pubblico. Evidentemente questo è solo un gioco simbolico fagocitato dalla Carrà negli anni ottanta come l'espediente principale di finta comunicazione colloquiale tra Potere televisivo e Pubblico. L'altro aspetto preoccupante della televisione, in questo caso di Stato, è l'obbligo del pagamento del canone, che arriva a chiunque in modo indiscriminato, come se tutta la popolazione possedesse e utilizzasse un televisore. Il tentativo di umanizzare e rendere familiare la televisione è continuato con l'utilizzo del teatro di parola di Costanzo: la testimonianza in diretta. La distanza si è azzerata con le telenovelas girate in appartamenti simili agli appartamenti del pubblico. Tutto questo ha rafforzato la televisione che ha colonizzato le case di gran parte del pianeta. Il Calcio e la Formula Uno hanno cementificato questo rapporto di subalternità e dipendenza. La televisione, ad oggi, è di fatto il potentato più appetibile da parte dei partiti e della pubblicità. L'unico modo per interrompere questo rapporto sbilanciato e malato è quello di non avere  alcuna televisione in casa. Si guadagna in salute e in economia. Inoltre il fatto di non possedere l'apparecchio consente una più adeguata e variegata informazione attraverso altri innumerevoli strumenti di comunicazione meno pigri. Consiglio, per esempio, di ricominciare andando a visitare gli affreschi di Giotto, a Padova, mia città natale, in cui appaiono, come nel caso della Presentazione di Maria al Tempio, dei passanti di schiena che osservano, indicando la scena e chiacchierando tra di loro. Tra Arbore, Carrà e Costanzo, Giotto è di gran lunga superiore perché ha capito che il principale interlocutore di un testo comunicativo è il testo stesso. Un unico problema: Giotto viene sei secoli prima dei nostri comunicatori contemporanei. Abbiamo assistito a seicento anni di involuzione?
A.F.


mercoledì 13 giugno 2012


Il vissuto della morte di Kubler Ross

Libera ricerca in preparazione del film "Al Dio Ignoto"


Elisabeth Kubler-Ross

Libera ricerca in preparazione del film "Al Dio Ignoto"
"Per tanti secoli - dice Elisabeth Kübler-Ross - si è cercato di convincere la gente a credere alle cose ultraterrene. Per me non è più questione di credere, ma di sapere: la morte è soltanto il passaggio ad una casa più bella!". E ancora: "La morte è un passaggio ad un altro stato di coscienza, in cui si continua a sentire, a percepire, a vedere, a ridere ... e si continua a crescere psichicamente e spiritualmente". 


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PAOLO BONACELLI
Libera ricerca in preparazione del film "Al Dio Ignoto"



martedì 12 giugno 2012

FUNIVIA DI BOLZANO
Libera Ricerca in preparazione al film: "Al Dio Ignoto"


Weaving Relationships

by Laura Boffi


Libera Ricerca di materiali in preparazione del film: "Al Dio Ignoto"
Weaving Relationships from laura boffi on Vimeo.
KRONOS Una grande strada attraverserà i luoghi che qui vediamo 
di Rodolfo Bisatti
KRONOS from Rodolfo Bisatti on Vimeo.

ECOGRAFIA DEL RELITTO:COSA MANCA NELLA COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA
Pochi documentari e in genere o istituzionali o di creazione, ma una creazione che non interessa nessuno tranne l’autore che si guarda allo specchio attraverso il trattamento indiscreto di dati altrui. Cio’ che viene meno è la documentazione audiovisiva tout court. Esiste una frammentazione di microdati ma non esiste una stesura video dispiegata di informazioni organiche su un argomento, un autore, un movimento. Diciamo che per quanto deprecabile sia L’Enciclopedia, per quanto razionalista, illuminista, partizionata e quindi parziale, è cio’ che in sostanza manca nell’informazione audiovisiva che risulta invece frammentaria e priva di concrete connotazioni scientifiche d’archivio. L’archivio audiovisivo mondiale non è quindi né sistemico né atomistico è semplicemente un ammasso di relitti semiotici e il tentativo di mettere assieme questi pezzi per ricomporre un sapere, somiglia piu’ al recupero della carcassa polverizzata dello Shuttle piuttosto che all’assemblaggio di una struttura significante. L’unica possibilità che vedo percorribile è l’implementazione sostanziosa della produzione di materiale di repertorio girato secondo il metodo della Postazione Per la Memoria e la Tecnica dell’Ascolto Condiviso da un lato e il tentativo di recupero reticolare, sistemico, flessibile e interattivo dell’informazione videonebulizzata dall'altro. A.F.

Une histoire de vent

A tale of the wind - 1988 by Joris Yvens

lunedì 11 giugno 2012

WITH JERZY GROTOWSKI 

NIENADÓWKA 1980







IL FERMENTO EVERSIVO PER L'ARTE 
" Ognuno sceglie a suo modo come dire le bugie..."
di Andrei Tarkovskij
"Non credo sia solo una questione merceologica, il fatto che per decenni e ancora oggi, risulti introvabile in Italia “Scolpire il Tempo” di Andrei Tarkovskij, un saggio fondamentale, universale, sul cinema epico e poetico. Del Resto anche "L'Epoca e i Lupi" di Nadezda Mandel'stam è stato pubblicato da un piccolo editore con trent'anni di ritardo per poi tornare nell'oblio. In Italia si soffre del terrore del "revisionismo storico"; si preferisce voltare pagina strappandola. Una sorta di rimozione dell'Epoca, la paura di scoprire che il proprio Padre è un assassino, parlo del Comunismo Reale e del Fascismo. In Italia non c’è posto per “Scolpire il Tempo”, troppo mistico, spiritualista, un libro "sinistro", poco di "sinistra" e altrettanto poco di "destra". Daltronde non è esclusivo copyright di Hitler, del Fondamentalismo, di Stalin e delle Milizie dell’Armata Popolare Jugoslava, il vizio di bruciare i libri degenerati.  A quanto pare dietro il paravento un po' volgare dell’editoria nazionale anche noi abbiamo questo vizietto, in modo ipocrita però, perchè invece di bruciarli, da noi i libri si estinguono, anzi non sono mai esistiti: esaurito! Forse più che i libri è tutta l'Italia che si è complessivamente ESAURITA."
Arthur Frame

LA MONTAGNA DELL'AMORE
Il sospetto è sempre quello che ci sia più di una semplice connivenza tra arte e regimi totalitari, al di là del fatto eclatante che un autore aderisca o meno a un preciso programma di sterminio.
E’ difficile ipotizzare un non allineamento diretto o indiretto dell’ arte audiovisiva  coeva di un regime. La demagogia sostenuta da alcuni che sotto i regimi (buoni) ci sia piu’ libertà rispetto ai regimi (cattivi) lascia il tempo che trova.
L’arte cinematografica ha quasi sempre un ruolo ancellare rispetto a un potere dittatoriale e quindi la sua redenzione è lontana. Estetica del nazismo, comunismo e consumismo piu’ o meno si equivalgono, cambia la modalità dello sterminio ma quel sentimento di decadenza e putrefazione estetica si equivalgono. La lobotomizzazione della televisione a scapito della popolazione è un chiaro esempio di collaborazionismo a un preciso programma di sterminio culturale. Sostenere il contrario è un forzare la mano dichiarando la “libertà dell’arte” rispetto a una dittatura, dimenticando che per esistere, la dittatura ha bisogno del controllo totale dell’informazione. E’ più appropriato dunque chiarire che le modalità di azzeramento del dissenso rispetto al regime vigente possono essere diverse, se durante i regimi “duri” l’artista ribelle veniva ucciso o mandato al confino, ora nei regimi “morbidi” l’artista ribelle viene azzerato rendendolo invisibile; la sostanza non cambia.

A.F. 
Fantasia Sottomarina
di Roberto Rossellini, 1940

 'Fantasia sottomarina' il corto sperimentale girato nel 1939 
per la Genepesca utilizzando solo due acquari nella sua casa di Ladispoli

sabato 9 giugno 2012

WILHELM REICH
Capitalismo e repressione sessuale

Cominciamo a fare un paragone fra i pochi giovani che conducono una vita sessuale soddisfacente e gli altri che non sono riusciti a liberarsi dall’influsso della famiglia borghese, della scuola e della Chiesa, e vivono perciò in astinenza, si masturbano oppure cadono occasionalmente nel cosiddetto "amore platonico", immergendosi nei loro sogni ad occhi aperti. Dovremo senz’altro constatare che i giovani che hanno le idee chiare in materia sessuale (e questi sono quasi sempre figli di proletari) si ribellano apertamente contro la loro famiglia, la scuola e la Chiesa, mentre quelli sessualmente inibiti (prevalentemente di origine piccolo-borghese) sono nella maggioranza dei casi dei "bravi ragazzi"...
È significativo inoltre che il movimento nazionalsocialista, accanto a slogan rivoluzionari, collochi parole d’ordine che implicano la totale schiavitú della donna (aumento della pena detentiva per l’aborto, "la donna appartiene al focolare domestico", rifiuto di una parificazione delle donne nelle associazioni politiche) e ne risulta che l’ideologia nazionalsocialista va perfettamente d’accordo con l’ideologia familiare borghese-capitalistica. (1932)