martedì 25 settembre 2012


PERCHE’ E’ FONDAMENTALE PROMUOVERE UN CINEMA POETICO

Sconfinamento sul ruolo omologante e superficiale del cinema italiano di genere con accentuate e frequenti derive nel cosidetto cinema d’autore.

Dopo il primo shock dovuto a una regia standard (campo, controcampo, piano medio, primo piano, totale, carrello superfluo sulla camminata, dolly sul palazzo, insignificante)  e a una recitazione fasulla con il fatidico totalizzante accento romano; entriamo senza accorgerci nei film del Belpaese, (perchè una bella chiavata fa sempre piacere) ce ne sono tanti di film, e tutti ci van bene perchè la storia ci prende, la musica è vaselina che tutto lenisce, la stessa di sempre. Precisiamolo: la trama ci cattura e tutto fila liscio fino alla fine non importa se la performance è da cani, perchè la scarsa profondità ci rassicura, e siamo tutti un po cani ... (forse voi)... "noi siamo qui per divertirci non per soffrire".  E alla fine della proiezione con un sorriso sulle labbra rigonfiate dagli allergeni della coca cola e il buffetto sulle gote tonde; con la faccina imbambolata esprimiamo il nostro parere di spettatori esperti: “Bello, mi è piaciuto! Carino, carino davvero!”

Tutto questo non ha nulla a che fare con l’arte cinematografica.

Anche lo spettatore piu’ disarmato ha un universo interiore complesso, ma di lui, il cinema d’intrattenimento compreso quello finto impegnato d’autore, desidera solo un’adesione superficiale e funzionale all’incasso o al successo del suo autore.
Non c’è amore, non c’è passione, in sostanza non c’è rispetto.

L’arte cinematografica, quella autentica, è il presagio di una rivoluzione interiore, un rovesciamento del linguaggio, una poesia armata di potenzialità tecniche straordinarie. Il cinema dei poeti serve per aiutare a vivere e anche a morire. Serve per conoscere meglio il sudicio che c’è dentro e fuori noi; serve per segnalare delle possibilità di cambiamento, per indicare dei luoghi diversi dove incontrarsi che non siano sempre lo stesso. Serve a trasformare la percezione delle cose, a stimolare la crescita della video alfabetizzazione a favorire la crisi fino al cambiamento. Il cinema poetico è energia vitale, toccare la nostra libido e non in modo feticista solo i nostri genitali. Dopo aver visto un film così non usciremo piu’ dalla sala con un nauseante senso di estraneità ma con la curiosità rinnovata nel capire dove siamo. Il nostro quartiere è il set della nostra esistenza. Le persone che abbiamo visto al cinema, siamo noi! 
 
W VOCI NEL BUIO!  W IL TERZOCINEMA!!!

ARTHUR FRAME

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