Ero a Venezia a San Marco, molti anni fa; una lunghissima coda di persone occupava metà della piazza, in attesa di fare il biglietto per vedere la mostra degli impressionisti al
museo Correr. Non volendo affrontare il serpentone di turisti votati al
sacrificio culturale, deviai a sinistra soccorso da un canto mentale che mi portava da quella parte; l’Altra Parte. A lato della Marciana una
locandina indicava la presenza di opere del realismo visionario tedesco. Un
modesto biglietto d’entrata mi ammise a uno spazio metafisico, abitato da molti nessuno,
solo un dolce silenzo incorniciava i capolavori di Alfred, appesi ai muri con disarmante familiarità. Cosi’ finalmente e per caso me li trovai davanti, erano proprio loro, i disegni di Kubin in carne e ossa, le opere di colui che aveva intaccato il mio inconscio con uno dei romanzi meno romanzati
che avessi mai letto: L’Altra
Parte. ( A.F.)
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