mercoledì 28 marzo 2012

SAFAR-E-SABZ
Partito da Teheran alla volta di Istanbul a bordo del TransAsia Express, un giovane iraniano descrive il suo Paese attraverso impressioni e ricordi

1 commento:

  1. "Safar-e-Sabz non è un documentario tradizionale, ha un narrazione non lineare che ha preso vita da sè in modo intimo". Così Linda Dorigo, giornalista e fotografa al suo primo documentario, ha definito la sua opera "Safar-e-Sabz (Viaggio Verde)" sui ricordi di un giovane iraniano, partito da Theran alla volta di Istanbul a bordo del TransAsia Express. Il verde è per gli iraniani un colore particolare e pieno di significato. E' un colore santo, perchè in una nazione poco piovosa, divisa tra il deserto e la montagna, come quella asiatica è il sogno. E' anche un simbolo di libertà, non a caso tutti i movimenti di protesta anti governativi lo assumono come bandiera. E' anche il colore del protagonista del film, che tra impressioni e ricordi, compie un lungo viaggio sanza sapere cosa l'attende, non ha caso è anche simbolo di speranza.

    "Safar-e-Sabz (Viaggio Verde)" è un documentario tra narrativa e poesia, un'opera non convenzionale che descrive l'Iran ma anche l'attesa, le speranze ed il viaggio di un uomo alla ricerca di sè stesso. L'immagine usata dalla regista è a tratti sporca e sfuocata, per evocare ancora di più le suggestioni del ricordo.

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