Questo documentario precede di qualche anno la nascita della Non scuola di Bassano del Grappa: Ipotesi Cinema. Sembra video-archeologia, eppure questa impostazione è quella più spendibile nel prossimo futuro. Nel 78 ( ero poco più che un bambino) girai per i fatti miei "Lasciateci giocare in pace" un documento esistenziale oggi introvabile in cui percorrevo le strade di ogni giorno ma, quella volta, filmando tutto in super 8, avevo già perfettamente compreso che la vita comunica per racconti epici, poetici, a volte strutturati, altre frammentari. Quando incontrai Ipotesi Cinema non ebbi subito una bella impressione; i narratori opachi mi inquietavano, molti erano già intrisi di un ego repellente, ma c'era qualcosa di corrispondente con il mio modo di lavorare. Maurizio Ricci aveva realizzato un bel documentario su un relitto di una Nave. Brenta era l'autore di Vermisat, geniale opera di esordio e il "Vecchio" che all'epoca era giovane ma noi lo vedevamo già vecchio, era contornato da un'aura mistica quella dell'illuminato, appunto. Mi feci fregare così e oggi devo dire, per fortuna, perché al riparo dal cinema ho potuto ascoltare assieme ad altri compagni di viaggio, pochi per la verità: Maurizio, Tonino, Roberto, Elvio... il "sonar della postazione" le profondità del linguaggio dell'esistente. Quando uscii vent'anni dopo dal laboratorio mi accorsi con stupore e sbigottimento che il mondo era rimasto tale e quale come lo avevo lasciato; si producevano e si producono filmetti idioti fatti più che altro per farsi vedere piuttosto che per far vedere qualcosa. Roba a volte anche "carina" ma che manca di una visione che non serve praticamente a nulla o quasi. Ritrovando questo reperto: "Effetto Olmi" ho capito che è interessante essere stati sbalzati ai margini del cinema, perché ora, adesso; in questo momento, stiamo avanzando "pericolosamente" irrimediabilmente verso il centro e le armi culturali che abbiamo costruito fanno paura.
Questo documentario precede di qualche anno la nascita della Non scuola di Bassano del Grappa: Ipotesi Cinema. Sembra video-archeologia, eppure questa impostazione è quella più spendibile nel prossimo futuro. Nel 78 ( ero poco più che un bambino) girai per i fatti miei "Lasciateci giocare in pace" un documento esistenziale oggi introvabile in cui percorrevo le strade di ogni giorno ma, quella volta, filmando tutto in super 8, avevo già perfettamente compreso che la vita comunica per racconti epici, poetici, a volte strutturati, altre frammentari. Quando incontrai Ipotesi Cinema non ebbi subito una bella impressione; i narratori opachi mi inquietavano, molti erano già intrisi di un ego repellente, ma c'era qualcosa di corrispondente con il mio modo di lavorare. Maurizio Ricci aveva realizzato un bel documentario su un relitto di una Nave. Brenta era l'autore di Vermisat, geniale opera di esordio e il "Vecchio" che all'epoca era giovane ma noi lo vedevamo già vecchio, era contornato da un'aura mistica quella dell'illuminato, appunto. Mi feci fregare così e oggi devo dire, per fortuna, perché al riparo dal cinema ho potuto ascoltare assieme ad altri compagni di viaggio, pochi per la verità: Maurizio, Tonino, Roberto, Elvio... il "sonar della postazione" le profondità del linguaggio dell'esistente. Quando uscii vent'anni dopo dal laboratorio mi accorsi con stupore e sbigottimento che il mondo era rimasto tale e quale come lo avevo lasciato; si producevano e si producono filmetti idioti fatti più che altro per farsi vedere piuttosto che per far vedere qualcosa. Roba a volte anche "carina" ma che manca di una visione che non serve praticamente a nulla o quasi.
RispondiEliminaRitrovando questo reperto: "Effetto Olmi" ho capito che è interessante essere stati sbalzati ai margini del cinema, perché ora, adesso; in questo momento, stiamo avanzando "pericolosamente" irrimediabilmente verso il centro e le armi culturali che abbiamo costruito fanno paura.
Arthur Frame