domenica 4 novembre 2012

LES TEMPS MORTS - ROLAND TOPOR et RENE LALOUX



Les Ventres - Full lenght


Father and Daughter - Michael Dudok de Wit


L'uomo che piantava gli alberi

La vera storia di Elzéard Bouffier (L'uomo che piantava gli alberi) è una favola moderna scritta da Jean Giono nel 1953. In una lettera l'autore spiego' che Elzéard Bouffier è un personaggio inventato. L'obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o meglio, rendere piacevole piantare gli alberi. Il libro era stato tradotto in una moltitudine di lingue, distribuito gratuitamente, e affermava che era stato un successo. Aggiunse anche che, sebbene non gli avesse fatto guadagnare nemmeno un centesimo, era stato uno dei testi di cui andava maggiormente fiero.
Nel 1987, il regista Frédéric Back adattò la trama del racconto creandone un cortometraggio molto gettonato.
Richard Medrington ne fece un'opera teatrale nel 2006.




CINEMA.3 di ARTHUR FRAME 
EDIZIONI KINEOFILM DISTRIBUTORE BOOKREPUBLIC
Nell’idea di “elevazione” della Torre gli alchimisti esprimevano la metamorfosi della materia, intesa come trasformazione ed evoluzione. Questa rappresenta fin dall’antichità il tentativo dell’uomo di ascendere al “Soggiorno degli dei” con un artificio. Nella Tradizione, la Torre ha il significato di scala fra la Terra e il Cielo in una equivalenza particolare tra ascensione “materiale” e ascensione “spirituale”. Nella Torre tuttavia vi è implicita la regola che maggiore è l’altezza, maggiore è la profondità delle fondamenta, di conseguenza nel simbolo si contrassegna con una breccia o con un profondo pozzo centrale la parte sotterranea. Entrare nella Torre indica la doppia tendenza unificata del salire e del discendere.

RIZA - DIZIONARIO ILLUSTRATO DEI SIMBOLI DEL MONDO

sabato 3 novembre 2012


DA "UNTORI" AD AUTORI
Multimedia e video sono mezzi di comunicazione di massa ma alla pluralità di indistinti e diffusi destinatari (consumatori) è data l'opportunità di interagire? La comunicazione è democratica? Tutti i giornali sono on line. Continuare a far finta che la possibilità di utilizzo del video sia ristretto a un piccolo numero di specialisti è una stravaganza (non del tutto casuale). Per combattere il proprio video analfabestismo non basta “molestare” con i polpastrelli il display del multi-touch, è necessario conoscere e dominare il linguaggio audiovisivo, multimediale e interattivo, ma soprattutto saperlo utilizzare al pari del "vocabolario" scritto e parlato. Non ci vuole un genio per passare dall’essere un semplice “untore di schermi tattili” a un  comunicatore attivo e vivace. Da consumatore/prosumer ad autore del proprio linguaggio. 
Il terzocinema si è organizzato per favorire il processo di video alfabetizzazione (primaria) multisensoriale. Scriveteci! Stiamo formando dei gruppi di lavoro in Italia e all'estero: secretary@kineofilm.it