NOTE BOOK
CASA DEL CINEMA
- VILLA BORGHESE - ROMA
FILM: LA DONNA E
IL DRAGO
13 OTTOBRE ORE
16
14 OTTOBRE ORE
22
Qual’ è
la cifra distintiva di questo film?
Si, diciamo che in
questo film la differenza tra l’esistenza quotidiana e la rappresentazione
non esiste. E che ho scelto il tempo poetico, cioè quello della vita vera
che non è mai per sua natura
troppo lineare.
Chi L’ha
ispirata per realizzare questo lavoro?
Leda Colombini con
la sua bellissima organizzazione “A Roma Insieme” che si occupa di portare
fuori i bambini e, speriamo, anche le madri dal carcere.
Qual’è la
sua promotion per catturare il pubblico?
Nessuna! Comunque
se lo spettattatore ha bisogno di farsi imprigionare ha scelto il film
giusto! E’ una buona occasione per rimettere in attività parti semiatrofizzate
o comunque indebolite della coscienza e dell’emisfero destro del cervello. E’
un agguato e un intento castanediano: pensi di vedere un film e in verità
partecipi a una tragedia corale senza catarsi e senza vie d’uscita. Lo
spettatore è fondamentale in quest’opera cinematografica perchè spetta a lui il
proseguo nel film, entra in gioco alla fine quando è ora di andare a casa.
In che
senso?
Continuerà la
storia attraverso le scelte che farà nella sua vita reale: sociali, politiche
ed esistenziali. Lo spettatore o meglio, il testimone, si fa corpo
ricevente del calore del film; durante e dopo la proiezione, elabora ciò che ha
ricevuto in modo del tutto originale e personale. Una sorta di animismo
cinematografico.
Come è
stato prodotto il film?
Attraverso una
modalità anomala che occupa attualmente i pensieri generali del terzocinema; è
stato concepito fuori dalle logiche meccanicistico-produttive, attraverso un
atto d’amore; infatti nel film ci sono mia moglie e mia figlia.
Cosa può dirci della colonna sonora?
Michael Rother è un
mito della mia giovinezza, non pensavo esistesse davvero, quando siamo andati
ad Amburgo a conoscerlo, nel vederlo in carne ed ossa mi sono sperticato in
mille complimenti. Lui aveva in mano il suo ultimo disco da darmi, quello che
ho utilizzato per il film, è stato molto comprensivo, ha cercato di
tranquillizzarmi fingendo di essere un uomo comune. Ho utilizzato anche le
musiche preziose di Thomas Balin un polistrumentista giovane e acuto.
Intervista
a cura di A.P
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