Suvi ha creato il fumetto esistenziale, utilizza il disegno oltre ogni velleità illustrativa. La sua è una esplorazione junghiana del quotidiano. Libido e memoria in cordiale e conviviale terrore. Suvi non nasconde le ferite sotto al disegno, ogni suo tratto inciso è una cicatrice. Suvi illumina con una torcia la zona oscura dell'esistente, porta alla luce reperti nascosti della sua vita nomade. Anche quando il discorso è confuso e frammentato si ha la sensazione di essere di fronte a qualcosa di autentico. Questo caos analitico è la cosa più struggente del suo lavoro, la tenerezza in cui è impossibile non rispecchiarsi. Siamo davvero di fronte a una originale dimensione del mezzo espressivo disegno; tant'è che è difficile relegare a un genere chiuso la sua letteratura visionaria. Arthur Frame
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