Ipotesi Cinema è una non-scuola di cinema nata nel 1982 per opera di Ermanno Olmi. Il metodo della non-scuola prevede un laboratorio collettivo ("Postazione per la memoria") nel quale tutti i partecipanti partecipano alle attività di sceneggiatura, regia, ripresa e montaggio. I non-maestri non trasmettono nozioni, ma esperienza attraverso lo svolgersi dell'attività. L'obiettivo è quello di diventare "autori" e non semplici professionisti. Ermanno Olmi ne parla come di un'osteria o di una bottega d'arte, nella quale si apprende "facendo", in una dimensione di colloquio, di scambio di idee e di energie creative.
Il superamento o ampliamento di Ipotesi Cinema sta nel considerare "autoriale" l'azione creativa e non semplicemente il soggetto proponente, all'epoca lo chiamavamo "sentimento comune". Come se in qualche modo fosse necessario ricollegarsi a una "tradizione" che trascende il libero arbitrio soggettivo a favore della "regola", pensiamo all'arte pre rinascimentale per esempio, allo sforzo compiuto per realizzare le cattedrali gotiche. Al pittore di icone che agisce per reiterare un processo rituale all'interno di un contesto sacro, all'arte Haiku giapponese e via di seguito... Nonostante questa coscienza, noi odiamo le regole e i regolamenti eppure il gruppo si interroga lavorando su quali sono i presupposti condivisi o meno per promuovere una cultura cinematografica sociale che nasca dalla vita delle persone che ricostruisca un senso della condivisione dialettica in cui ritorni ad essere preponderante un pensiero condiviso. L'isolamento dell'ego è una gabbia che ha portato l'occidente alla catastrofe ed è la cosa più difficile da estirpare perché è funzionale alla dittatura del mercato. " Consideriamo ancora troppo spesso il Mondo come qualcosa diverso da noi che c'è e si muove fuori dalla porta di casa. Oggi non è piu' possibile pensarla in questo modo.
Ipotesi Cinema è una non-scuola di cinema nata nel 1982 per opera di Ermanno Olmi.
RispondiEliminaIl metodo della non-scuola prevede un laboratorio collettivo ("Postazione per la memoria") nel quale tutti i partecipanti partecipano alle attività di sceneggiatura, regia, ripresa e montaggio. I non-maestri non trasmettono nozioni, ma esperienza attraverso lo svolgersi dell'attività. L'obiettivo è quello di diventare "autori" e non semplici professionisti. Ermanno Olmi ne parla come di un'osteria o di una bottega d'arte, nella quale si apprende "facendo", in una dimensione di colloquio, di scambio di idee e di energie creative.
Il superamento o ampliamento di Ipotesi Cinema sta nel considerare "autoriale" l'azione creativa e non semplicemente il soggetto proponente, all'epoca lo chiamavamo "sentimento comune". Come se in qualche modo fosse necessario ricollegarsi a una "tradizione" che trascende il libero arbitrio soggettivo a favore della "regola", pensiamo all'arte pre rinascimentale per esempio, allo sforzo compiuto per realizzare le cattedrali gotiche. Al pittore di icone che agisce per reiterare un processo rituale all'interno di un contesto sacro, all'arte Haiku giapponese e via di seguito... Nonostante questa coscienza, noi odiamo le regole e i regolamenti eppure il gruppo si interroga lavorando su quali sono i presupposti condivisi o meno per promuovere una cultura cinematografica sociale che nasca dalla vita delle persone che ricostruisca un senso della condivisione dialettica in cui ritorni ad essere preponderante un pensiero condiviso.
RispondiEliminaL'isolamento dell'ego è una gabbia che ha portato l'occidente alla catastrofe ed è la cosa più difficile da estirpare perché è funzionale alla dittatura del mercato. " Consideriamo ancora troppo spesso il Mondo come qualcosa diverso da noi che c'è e si muove fuori dalla porta di casa. Oggi non è piu' possibile pensarla in questo modo.
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