CREAZIONE DEL CENTRO DI
DISTRIBUZIONE AUDIOVISIVA TERRITORIALE
L’alternativa ai festival
competitivi è la creazione di un’unica rassegna cinematografica
permanente che consenta la riattivazione di molte sale urbane centrali e
decentrate che convengano a una ampia circuitazione dei contenuti audiovisivi:
film, documentari, reportage, opere sperimentali, dirette di eventi ecc. I
finanziamenti pubblici e privati, destinati ai singoli festival e alle giurie e
quant’altro, dovrebbero essere totalmente riconvertiti in questa rete
distributiva democratica, riorganizzata in modo cooperativo/associativo/aziendale e il personale preso a prestito o contrattualizzato per un evento,
tecnici, studiosi ed esperti...
dovrebbe essere assunto a tempo pieno. Cio’ consentirebbe un rilancio
del cinema territoriale, nazionale ed europeo, con una finestra permanente
aperta a tutte le produzioni internazionali. Il costo del biglietto dovrebbe
essere abbassato a 2 euro, grazie anche all’apparato tecnologico e alla
riconversione del finanziamento pubblico. Il rilancio della sala come luogo universale
di aggregazione sociale e culturale consentirebbe a molte città di trasformarsi
da dormitori silenti, in cui i cinema superstiti cedono il posto ai supermercati, in cittedelle della cultura audiovisiva, potenziando anche
l’indotto editoriale, relazionale e reticolare legato alla cinematografia
contemporanea e ai suoi derivati (mediateche, videoteche, scuole, università, centri di
aggregazione ludica e intellettuale.) Nessuna censura preventiva o discriminazione
quindi ma censimento delle opere, vetrina espositiva ma anche e soprattutto
condivisione della conoscenza. Una struttura organizzativa consorziale e
scientifica di tale portata già esiste per altri campi del sapere e dell’apprendimento
e si basa sul concetto cardine che l’offerta culturale ai cittadini è un bene
primario e irrinunciabile per lo sviluppo di una democrazia reale.
Arthur Frame – terzocinema – luglio 2012
Nessun commento:
Posta un commento