lunedì 30 luglio 2012
lunedì 23 luglio 2012
ACCIDENT NEVER HAPPEN -Blondie-
In preparazione al film OFF LIMITS
No, I don't believe in luck.
No, I don't believe in circumstance no more.
Accidents never happen in a perfect world, so I won't believe in luck.
I saw you walking in the dark, so I slipped behind your footsteps for a while.
Caught you turning 'round the block...
Fancy meeting in a smaller world.
After all, accidents never happen.
Could have planned it all.
Precognition in my ears.
Accidents never happen in a perfect world.
Complications disappear.
Now you love me.
I, yeah, I can tell.
I never lied.
I never cried.
And you, you knew so well.
Like the Magi on the hill, I can divinate your presence from afar.
And I'll follow you until I can bring you to a perfect world.
Accidents never happen in a perfect world.
Accidents never happen.
No, I don't believe in circumstance no more.
Accidents never happen in a perfect world, so I won't believe in luck.
I saw you walking in the dark, so I slipped behind your footsteps for a while.
Caught you turning 'round the block...
Fancy meeting in a smaller world.
After all, accidents never happen.
Could have planned it all.
Precognition in my ears.
Accidents never happen in a perfect world.
Complications disappear.
Now you love me.
I, yeah, I can tell.
I never lied.
I never cried.
And you, you knew so well.
Like the Magi on the hill, I can divinate your presence from afar.
And I'll follow you until I can bring you to a perfect world.
Accidents never happen in a perfect world.
Accidents never happen.
CINEMA FIATLVX - UNA SALA PER IL CINEMA INDIPENDENTE
Una sala e non una iniziativa estemporanea si badi, (non condividere la programmazione con una sala esistente) si cadrebbe nel peccato dei festival, nella presunta volontà di valorizzare la cinematografie alternative; L’evento estemporaneo (e spesso competitivo) non fa che isolare, discriminare agli occhi della massa quella curiosità chiamata “cinema indipendente”, “cortometraggio”…
Una sala e non una iniziativa estemporanea si badi, (non condividere la programmazione con una sala esistente) si cadrebbe nel peccato dei festival, nella presunta volontà di valorizzare la cinematografie alternative; L’evento estemporaneo (e spesso competitivo) non fa che isolare, discriminare agli occhi della massa quella curiosità chiamata “cinema indipendente”, “cortometraggio”…
domenica 22 luglio 2012
sabato 21 luglio 2012
CASE
Di Rodolfo Bisatti
CASE from Rodolfo Bisatti on Vimeo.
Di Rodolfo Bisatti
"La vita di una città sotto assedio: Mestre, ex polo industriale della Serenissima. Un venditore porta a porta (italiano), studente diciottenne, penetra nelle case per cercare di rifilare misere mercanzie ai condomini, capisce che cosa significa vivere rinchiusi tutta la vita dietro la porta di un appartamento. Coglie la follia di un sistema di controllo sociale che vede nel consumismo: l'accumulo indiscriminato di oggetti inutili, il sedativo contro il rischio pernicioso della vita. Il protagonista accetta il rischio, abbandona la retta via della miseria e del degrado morale e deraglia verso una luce riflessa, un fulgido sogno: l'isola che c'è!"
CASE from Rodolfo Bisatti on Vimeo.
mercoledì 18 luglio 2012
Quando
una Grande Rete diventa la sua RAGNATELA
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
Se
noi digitiamo “Internet” appare in primo piano http://it.wikipedia.org/wiki/Internet ovvero
l'enciclopedia universale wikipedia, la quale delinea la sua
cronistoria informatica e tecnologica assai precisa, a partire dagli
inizi (ARPANET, TELNET, TCP/IP etc..), oltre a quelle dedicate a
privacy e sicurezza. Tuttavia non vengono considerati aspetti
altrettanto importanti, ancora difficili da decifrare ed
interpretare. Wikipedia rilascia quattro righe riguardo alla
“pubblicità in Internet”, oggettivamente troppo poco per quel
devastante "mezzo di comunicazione di massa" definito da
loro stessi. La "rete delle reti" ha vent'anni giusti, si è
avviata nel 1991 con la genesi del World Wide Web, senza dubbio
coincisi con la definitiva affermazione di computers e mezzi
informatici più accessibili. Per
chi ha vissuto quel periodo, poteva intuire una autentica ed
incredibile rivoluzione negli anni successivi, tuttavia impossibile
come sarebbe avvenuta e cosa poi diventare. E quei collegamenti dei
primi novanta a volte sperimentali, venivano effettuati con le
macchine e modem povere di bits e di memoria, accorpando sistemi
operativi davvero differenti e alternativi, con dei protocolli
spesso scollegati uno con l'altro... Però si avvertiva una sorta di
“sincronizzazione”. Ed era quella con il pensiero, più vicino
a quello di hardware e software, un tentativo di approccio
"uomo-macchina" legato a quei linguaggi bassi (raw
languages) contingenti dell'epoca, gli ultimi eredi di un sano
spirito di natura futurista....Ed era quel frangente di società
interessata a quel tipo di innovazione, non ancora acquisita a
livello collettivo... e come spesso succede, partono anche da
interessi personali, amatoriali. Non dimenticando un frammento
importante, quale l'inserimento di culture cibernetiche, in primis
nel campo musicale, tramite un bagaglio letterario e cinematografico,
senza dubbio esaltanti ma anche di avvisi premonitori. Se questo
discorso lo colleghiamo ad un Internet embrionale quale una finestra
aperta, alle libertà di pensiero ed a nuovi spazi creativi, fra le
viscere algebriche dei servers appena formattati apparivano i segnali
dello sconvolgimento globale. Il punto cardine è stato il
l'ipertesto HTML, l'archetipo linguistico predisposto al multimediale
diretto ...in arrivo (grafica, video, sound...) Il primo browser
Mosaic (azzeccato il nome...) ovvero le fondamenta di Netscape
Navigator, conducevano ad un telematico farwest, ideale per la
struttura semantica di nuova generazione, ovvero Web 1.0 (allora
ancora chiamato “statico”) Aveva colto alla sprovvista
molteplici contesti, si avvertiva persino l'imbarazzo di molta
editoria da un evento così anticipatore. Difatti qualcosa
scricchiolava nei meccanismi relativi al controllo, per come
affrontarlo e come gestirlo. La reazione è stata piuttosto rapida e
come si poteva immaginare, con enorme interesse. Con le fasi
successive, avvenute con modalità progressive, questo gigantesco
“deserto” è apparso la simbiosi perfetta per la moltiplicazione
di meccanismi assoluti e da questo punto parte il Web 2.0. Lo spazio
creato con la forza superiore manovrata, oltre alle enormi
possibilità e con le diversità contingenti del mezzo. Dal noto
aforisma “la storia si ripete” , si estrapola una incredibile
iperbole amplificata. Per inquadrare meglio il passaggio, avvenuto
fra la fine del secolo scorso e con l'inizio del ventunesimo, dal
protocollo digitale ISDN alle connessioni DSL (In Italia la
tecnologia ADSL è in uso dal 1º gennaio 2000...) e di fibre
ottiche, qui dominano i numeri, quelli di un implacabile calendario.
E nell'arco di dieci anni in pratica tutto ha già toccato se stesso,
la copia della copia, l' “alias” fantasma della rete stessa.
Alessandro
Camanini
lunedì 16 luglio 2012
RIPRENDIAMOCELA INTERA
Dialogo tra Amina e Arthur
Dialogo tra Amina e Arthur
Quale è il problema?
E’ un problema di fondo, (fondo del barile) è
indispensabile cambiare i vecchi circuiti culturali veicolati dal mercato
industriale. Il mercato esige mele tutte uguali, piu’ o meno con odori e
coloranti collaudati, se una mela è di dimensioni diverse o un pò “storta o
gobba” e ha un viraggio cromatico complesso, che potrebbe comportare uno sforzo
percettivo, cade in una scelta inferiore o viene scartata, tecnicamente non
corrisponde a uno stampo, magari ha un sapore eccezionalmente buono, è originale
ed è piu’ sostanziosa delle altre
ma non è uguale alle altre. La standardizzazione è rassicurante.
Secondo te perchè si è arrivati a questo macello?
In sostanza la nostra vita è
coordinata dalla paura. La fifa della miseria, della solitudine,
dell’emarginazione, del giudizio, della morte e soprattutto della finanza. Quindi il mercato modulare, del cinema, oltre a quello dei cocomeri quadrati, ci ha disabilitato a pensare e pensarci al di fuori degli
stampi, ci ha istruito per farci agire virtualmente come dei 740 prestampati, con una modestia
disarmante, modestia intesa come limitatezza; una vita da codardi comandati
dalla paura. Storicamente l'ultima grande paura, prima di quella attuale: la crisi economica, è stata la criminalizzazione della
diversità: annientata fisicamente sul finire degli anni settanta,
con la galera, l’eroina, la televisione libera, la tortura delle radio private, le
discoteche e i cocomeri quadrati. Il cinema italiano in
quel periodo s’è imbrigliato in un canone avverso alla complessità, e non è piu’ tornato indietro se non sporadicamente e marginalmente. Tutto modulare, una recita fasulla che ha orrore della poesia e ripudia l’epica. Il
cinema italiano dagli anni ottanta in poi è in sostanza prosa di bassa lega che tratta
anche temi d’attualità scottante ma in forma convenzionale e rassicurante, ogni
film è uguale all’altro, cambiano solo, a volte, ma di poco, alcuni contenuti.
Cosa proponete voi del terzocinema?
Il terzo cinema propone di ripredercela tutta...
Riprendere che cosa?
Riprendiamola in mano,
riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita,
la terra, la luna e l’abbondanza!
sabato 14 luglio 2012
L'INDIZIO DELLA CATASTROFE
Questo straordinario documento illumina l'inizio di quel processo di totale merdificazione hollywoodiana della cinematografia mondiale ad opera di chi aveva e ha in mano il potere della comunicazione mediatica: giurie, presidenti, critici e pubblico. E' la fine del cinema epico, poetico e l'esaltazione del cinema prosaico, ideologico, quello del percorso facilitato alla comprensione del vuoto. Purtroppo la situazione oggi è ancora più grave di allora e un Glauber Rocha non sarebbe nemmeno più ammesso alle preselezioni di qualsiasi festival Italiano e probabilmente Europeo.
Dopo Srebrenica
"Smettetela di urlare! Vi sentiranno in tutto il mondo!"
Di Andrea Oskar Rossini - Osservatorio dei Balcani e Caucaso La storia della cittadina simbolo della pulizia etnica e della violenza razzista in Europa, 10 anni dopo la strage del luglio 1995. Un documentario a ritroso sula strada da Tuzla, dove le donne sopravvissute conducono la battaglia per la ricerca degli scomparsi, a Potočari - sede dell'ex comando delle forze di pace internazionali - fino a Srebrenica. Un documentario di Andrea Rossini [Bosnia Erzegovina, 2005]
http://www.youtube.com/watch?v=iaHLGXSJKoo&feature=relmfu
VUOTI A RENDERE di Rodolfo Bisatti
Io e Pappo eravamo soliti incontrarci per caso, ogni sera, nel quartiere periferico della città, il nostro. Camminavamo per ore fino ad oltrepassare la soglia che divide la notte dal giorno, bucando, con i nostri corpi e le molte parole, la nebbia che vestiva di grigio opalescente la strada, i campi e le case.
venerdì 13 luglio 2012
giovedì 12 luglio 2012
LA BRIGATA LOLLI
"...dato che tutti gli altri posti erano gia' occupati,
ci siamo seduti dalla parte del torto".
Bertolt Brecht
"...dato che tutti gli altri posti erano gia' occupati,
ci siamo seduti dalla parte del torto".
Bertolt Brecht
mercoledì 11 luglio 2012
ICONOSTASI
Pensiero e Opera di Gigi Carron 1926 - 2006
« Migliaia di mistici di tutti i tempi hanno bussato con forze decuplicate alle finestre e alle porte del palazzo della scienza, e se non li lasceranno entrare con le buone, essi entreranno con le cattive, sfondando porte preziose sul loro cammino. » (Pavel Aleksandroviã Florenskij, Sul misticismo di M.M. Speranskij, 1906)
giovedì 5 luglio 2012
mercoledì 4 luglio 2012
martedì 3 luglio 2012
Vent’anni interminabili di oblio.
Vent’anni interminabili di oblio.
Bisognerà aspettare la fine degli anni novanta perchè internet sputi a
singhiozzo il passato nella tazza lucida della storia, per vomitare finalmente
il midollo triturato di un’epoca. Dal 78 all’98 il vuoto pneumatico. Non c’era
più nulla, nessuno sapeva che fine avessero fatto i protagonisti della cultura
dei movimenti studenteschi e operai degli anni settanta. Artisti, gruppi
musicali, autori, inghiottiti nelle sabbie mobili del riflusso. Nemmeno fievoli
echi nel vuoto: non un articolo, una scritta, un file, nulla! Lolli, Rocchi,
Area... scomparsi! Una
frattura alla spina dorsale di un’Epoca. La tecnologia e l’inventiva
nell’applicarla hanno accorciato questa distanza, in parte colmato questa assenza:
gettato un ponte tra passato e futuro affinchè il presente non fosse in eterno
quella lunga ripulita giornata passata nell’orfanotrofio dorato che era la
città degli anni ottanta. Internet ristabilisce la connessione tra generazioni,
consente la possibilità di riagganciare la deriva, di livellare il centro alla
periferia. Molta zavorra è stata gettata o s’è persa; la massa in più,
ideologica, pedante e pesante s’è disciolta. I relitti di una dottrina mai
assimilata, mai esaminata, mai contestata, mai digerita non tornano a galla.
L’epoca è cenere e ossa. Quella dell’analisi doverosa del fallimento del
comunismo è una battaglia persa, troppi scheletri negli armadi, troppe
responsabilità, occultamenti, ipocrisie e menzogne. Gli anni di piombo sono
stati atroci, si stava male, si soffriva, c’erano lacerazioni, collusioni,
porcherie ovunque, non vi era assolutamente nulla di rivoluzionario. Noi, di
Area Creativa, abbiamo difeso con i pugni e con i denti uno spazio di
pluralismo e di democrazia, eravamo tacciati di essere degli artisti non
schierati. Nonostante fossimo ragazzini, abbiamo occupato l’ Istituto Statale
d’Arte e per tre settimane abbiamo aperto le porte affinchè tutta la città
potesse vedere cio’ che eravamo riusciti a fare, invitando tutti i
trecentocinquanta studenti, indipendentemente dal loro stigma politico e dalla
loro appartenenza sociale, ad esporrre le loro opere. Eravamo nel 1978. Eppure qualcosa dell’Epoca s’è salvato,
il DNA della vita stessa. Certo la ferita dei cosidetti giovani di oggi vecchi
di trent’anni (l’età media s’è allungata), è profonda. Sciroccati da una
solitudine pneumocatodica, dal culto del corpo e dell’apparire, quando poi
ostentano mescolanze e contaminazioni che non sentono intimamente, risultano
impacciati e imbarazzanti, quando scimmiottano le mamme e persino i nonni
passando con disinvoltura da Vogue ai memorials di Lotta Continua (per noi un
giornaletto di centro sinistra) o del “Male”. Eppure qualcosa si sta muovendo; una corrente elettrica sta
attraversando più che il tempo, lo spazio. Timorosa, flebile, irresistente
energia a bassa frequenza. La rete ti consente di connetterti con la stessa
facilità con cui ci si puo’ sconnettere, ma la rete è solo il diagramma di un
flusso che sta praticamente emergendo.
A.F.
lunedì 2 luglio 2012
Non siamo un’agenzia pubblicitaria, siamo una rete di artigiani e facilitatori della comunicazione e dell’etica d’impresa: interveniamo sulla filiera per accorciarla, facilitiamo processi di reciproco scambio e la rendiamo quindi anche “filiera colta”.
http://www.facebook.com/retesmarketing
domenica 1 luglio 2012
CREAZIONE DEL CENTRO DI
DISTRIBUZIONE AUDIOVISIVA TERRITORIALE
L’alternativa ai festival
competitivi è la creazione di un’unica rassegna cinematografica
permanente che consenta la riattivazione di molte sale urbane centrali e
decentrate che convengano a una ampia circuitazione dei contenuti audiovisivi:
film, documentari, reportage, opere sperimentali, dirette di eventi ecc. I
finanziamenti pubblici e privati, destinati ai singoli festival e alle giurie e
quant’altro, dovrebbero essere totalmente riconvertiti in questa rete
distributiva democratica, riorganizzata in modo cooperativo/associativo/aziendale e il personale preso a prestito o contrattualizzato per un evento,
tecnici, studiosi ed esperti...
dovrebbe essere assunto a tempo pieno. Cio’ consentirebbe un rilancio
del cinema territoriale, nazionale ed europeo, con una finestra permanente
aperta a tutte le produzioni internazionali. Il costo del biglietto dovrebbe
essere abbassato a 2 euro, grazie anche all’apparato tecnologico e alla
riconversione del finanziamento pubblico. Il rilancio della sala come luogo universale
di aggregazione sociale e culturale consentirebbe a molte città di trasformarsi
da dormitori silenti, in cui i cinema superstiti cedono il posto ai supermercati, in cittedelle della cultura audiovisiva, potenziando anche
l’indotto editoriale, relazionale e reticolare legato alla cinematografia
contemporanea e ai suoi derivati (mediateche, videoteche, scuole, università, centri di
aggregazione ludica e intellettuale.) Nessuna censura preventiva o discriminazione
quindi ma censimento delle opere, vetrina espositiva ma anche e soprattutto
condivisione della conoscenza. Una struttura organizzativa consorziale e
scientifica di tale portata già esiste per altri campi del sapere e dell’apprendimento
e si basa sul concetto cardine che l’offerta culturale ai cittadini è un bene
primario e irrinunciabile per lo sviluppo di una democrazia reale.
Arthur Frame – terzocinema – luglio 2012
Iscriviti a:
Post (Atom)
Arthur Frame
Pappo and I were used to meet each other by accident, in the evening, in the heavy grey suburban quarter of the city that was ours. We used to walk for hours passing through the door that divides the day from the night and usually our bodies and words used to made holes in the ashy opalescent fog that dressed the street, the fields and the houses.
One evening Pappo decided to tell me this story that was his story.