L’intelligenza sopraffina di Jhon Frusciante coglie il
grande insegnamento di Michael Rhoter, musicista schivo che dopo aver
co-fondato i Kraftwerk decide di percorrere una strada solitaria in totale
controtendenza rispetto all’angoscia rocchettara del momento ma anche ai trip
psichedelici della musica elettronica tedesca. Il fondatore dei Neu! si imbarca
in questo mare oscuro di Boecklin e di Nietzche, pervaso da un romanticismo
puro come solo nei quadri di Friedrich puoi vedere e il suono rado e cristallino
delle note della sua chitarra si ritaglia uno spazio minuto ma necessario in
cui le anime sensibili si sono da sempre riconosciute trovando riposo, conforto
e ispirazione. Michael rappresenta l’amore per la natura: quella della parte innocente
degli esseri umani e quella lussureggiante della creazione. Onore e gloria a
Jhon Frusciante che con una sensibilità da vero ricercatore riconosce al
maestro l’avvio di un precorso poetico che può essere paragonato alla poesia di
Rimbaud, genio eremita destinato a un sublime oblio e all’amore di fratelli
lontani ma sempre presenti. Se avete tempo, nonostante le teste che impediscono
la visuale di questo pessimo video, ascoltate questa anonima registrazione
storica, in cui Frusciante tributa Rother,
che potete intravedere a destra dello schermo. Chiudete gli occhi perchè questa
musica è innanzitutto Estasi, come dicevano Schopenauer e Nietzche, apertura a un tempo non
lineare, astorico e matafisico. Come una realtà indipendente, mondo nel mondo.
La vita senza la musica di Rother, sarebbe un errore.
Arthur Frame