Non
mi stancherò mai di vedere e rivedere questa sequenza, girata da Roger Corman
nel 1963. E' un canto liturgico; il trattato di poesia del terzo attore. Nulla
a che fare con il naturalismo, il verismo e tutto quell’affannarsi a simulare
una realtà inesistente. La vera realtà, quella di Vincent, è una voragine che si affaccia a quella parte
oscura che chiamiamo inconscio. A.F.
Nessun commento:
Posta un commento