domenica 30 settembre 2012
The Haunted Palace (1963) - Vincent Price Burns
Non mi stancherò mai di vedere e rivedere questa sequenza, girata da Roger Corman nel 1963. E' un canto liturgico; il trattato di poesia del terzo attore. Nulla a che fare con il naturalismo, il verismo e tutto quell’affannarsi a simulare una realtà inesistente. La vera realtà, quella di Vincent, è una voragine che si affaccia a quella parte oscura che chiamiamo inconscio. A.F.
Hadj Brahim Khaled
Il più famoso di pop raï, genere musicale in cui si comprende la tradizionale musica algerina contaminata da elementi occidentali. I Testi si alternano tra la prima e la seconda lingua algerina, l'arabo e il francese importato con la colonizzazione. La sua musica risulta infatti dalla commistione tra la musica nordafricana, quella spagnola e particolarmente quella francese con artisti anglosassoni.
Il più famoso di pop raï, genere musicale in cui si comprende la tradizionale musica algerina contaminata da elementi occidentali. I Testi si alternano tra la prima e la seconda lingua algerina, l'arabo e il francese importato con la colonizzazione. La sua musica risulta infatti dalla commistione tra la musica nordafricana, quella spagnola e particolarmente quella francese con artisti anglosassoni.
Fece le sue prime esperienze musicali suonando e cantando in occasioni dei matrimoni o delle circoncisioni.
I testi di Khaled sono progressisti e liberali e desiderano rompere i tabù dell'Islam; in particolare nel video del brano Didi vengono mostrate donne che ballano e si atteggiano in modo provocante.
Quando nel 1985 il governo algerino, in occasione del festival raï di Orano, molto popolare, decise di liberalizzarlo e dichiarò il raï "genere musicale tipico algerino", si scatenò la reazione dei fondamentalisti, che in risposta scagliarono la fatwa ad alcuni artisti raï, il che costrinse Khaled a trasferirsi a Parigi nel 1986 ed evitare di fare la fine dell'artista raï Cheb Hasni che decise invece di restare e nel 1994 venne assassinato.
sabato 29 settembre 2012
Màuse
By Rodolfo Bisatti
MàUSE from Rodolfo Bisatti on Vimeo.
By Rodolfo Bisatti
Ivonne
Come è nato Màuse?
- Dalla mia convinzione che sono le idee a fare la storia e
nel contempo che la prassi comune per fare i film è ormai insostenibile,
dobbiamo capire che il cinema si scrive con la vita, non con le parole, non è
ancellare rispetto alla letteratura.
A distanza di anni cosa ne pensa di questo lavoro cosi’
avanzato per essere stato concepito nel 97?
- Eliminerei la parte finale, completamente! Lascierei Màuse
in una condizione di sospensione.
Cosa ha imparato da una esperienza come Màuse?
- L’ho detto, il cinema partecipativo e il terzocinema in particolare, si stanno orientando su altri lidi, il
carrozzone circense è deserto, un pò come alla fine del cinema muto... quanti
attori sono rimasti senza lavoro? Ecco siamo alla fine del cinema letterario e
quindi l’assetto comune entrerà in crisi, è già in totale putrefazione da
anni...
Lei ha un’idea molto particolare dell’attore!
- L’interprete deve seguire altri percorsi rispetto
all’accademia d'arte drammatica, strade assolutamente diverse, gli attori del
terzocinema sono bravissimi, sempre piu’ bravi, è solo questione di tempo e di
tenuta, poi il nostro movimento soppianterà il vecchiume che ora cerca di
isolarci in tutti i modi.
Come si diventa attori del Terzocinema?
- Parliamone, basta volerlo e noi siamo qui o lì...
Allora guardiamo Màuse?Altre avvertenze?
- Si, sicuramente a livello tecnico è il lavoro piu’ elaborato
che ho fatto, se uno vuole sapere qualcosa su di me guardi Màuse. E’ quasi un
film per addetti ai lavori girato con un bottone, una microtelecamera militare
in bianco e nero, un po un’ecografia prenatale.
Tranne
l’ultima parte?
- L’ultima parte è un compiacimento regressivo a soggetto,
riuscito solo in parte perchè chiude qualcosa che è impossibile ricondurre in
argini sicuri, me ne sono accorto da poco, ma è un finale sbagliato, gli ultimi
dieci minuti andrebbero buttati
E perchè non lo fa?
- Per ricordarmi dei miei errori, a me piace condividere con
le persone anche gli sbagli, lo so è un’anomalia ma fa crescere.
Mario Pigatto è l’interprete di Màuse, ma è un suo amico,
un attore...
- E’ un grande attore del terzocinema ed è un fratello per
me, un fratello minore e maggiore nel contempo.
Grazie
- Prego
venerdì 28 settembre 2012
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