martedì 13 novembre 2012


Carlo Emilio Gadda

 


L'inclassificabile classifica
by A.F.
Bandi, festival, premi, premietti, premioni, concorsi, questo paese è afflitto dalle giurie e dalle premiazioni, giostra sempiterna, gira e rigira su se stessa e il tempo intanto passa, passano gli anni e i cosidetti autori/untori chini ad ingrassare il meccanismo, con i denti stretti e i pugni chiusi per il torneo di box. Gara che divora! La competizione è aperta, anzi la competitività (strategie di vendita) come se fossimo ancora nel novecento con l’idea balorda di avere a disposizione uno scampolo di futuro giusto per prepararsi alla morte. No, la morte è già arrivata, siamo nell’oltretomba. L’odore ributtante della putrefazione è nel velluto rosso della passerella. Non c’è bella materia colorata nè energia nei riflettori, solo tenebra. E’ la fine del terzo tempo (l'ultimo), la testa del coccodrillo si mette in posa seppur recisa, un raccapriccio mostruoso, tutti sanno che è finita ma fanno finta di no.  Del resto quante nullità sarebbero a spasso se non si inventassero un festival, un concorso, una rassegna; l’importante è esercitare una qualche sorta di potere su qualcun altro. Minutaglia umana al potere tanto di destra, quanto di sinistra, non cambia, è solo un problema di temperamento, forse, ma il modello è lo stesso, è quello del match o del campionato. Perde il Gladiatore piu’ forte quanto la Bestia. Il pollice appartiene a un analfabeta che si diverte  a decidere chi deve vivere e chi deve morire.
Per creare un’alternativa possibilmente ramificata e democratica, è necessario pre-pensionare il cervello catodico dei trentenni e soprattutto, segnare la porta ai loro padri, che vadano, che vadano, che vadano... 

lunedì 12 novembre 2012


Paolo Fabbri, "Il paradigma semiotico

nelle scienze umane"




VAM 
VideoAlfabetizzazione Multisensoriale

Se qualcuno devesse chiedermi oggi che cos’è la liberà, risponderei senza esitare:
Dominare il linguaggio!
Rodolfo Bisatti

Il nostro mandato è quello di innestare in ogni contesto strategico la Video Alfabetizzazione Multisensoriale. L'obiettivo è combattere l’analfabetismo digitale audiovisivo. A fronte di un continuo incremento e consumo delle telecamere digitali e dei programmi di editing (liberi o integrati)  non corrisponde un adeguato dominio del linguaggio audiovisivo. Il rischio è che l’analfabetismo digitale invece di ridursi si allarghi come una sorta di potenza comunicativa inevasa; un grande BLOG inutile  "massa priva di forma e di consistenza". Ad ora non esistono, secondo noi, “scuole” in grado di trasferire in modo organico conoscenze linguistiche audiovisive. Ci si basa ancora sul modello “cinematografico-televisivo” utile per il cinema (forse) ma inservibile o fuorviante rispetto alla tipologia digitale che persegue tutt'altra logica.
Usare la videocamera come una penna è un’idea (all’epoca solo immaginata da Zavattini) che prende corpo nelle ricerche trentennali di Kineo (studio e ricerca comunicazione audiovisiva).
Kineofilm ha condificato 2 modelli di approccio linguistico che per loro natura aiutano la democratizzaizone dei mezzi audiovisivi digitali: P.P.M e T.A.C. entrambi confluiscono nella cosidetta V.A.M

Ora, per noi, è fondamentale operare in contesti eterogenei, favorire  un appropriato bagaglio culturale di videoalfabetizzazione  per aumentare le possibilità di servirsi adeguatamente del mezzo.  

Migliorando e potenziando le competenze linguistiche audiovisive, si aumentano le possibilità creative proprie e si è in grado di analizzare con maggior efficacia quelle degli altri. Attenzione! abbiamo parlato di competenze linguistiche non di pertinenze tecniche; cioè della capacità di comunicare per mezzo di un codice articolato, di garantire una non generica normazione del mondo. 

Stiamo dicendo in sostanza che imparare a leggere e a scrive è utile.

La videoalfabetizzazione incentiva l’autonomia comunicativa personale, la capacità di analisi (e sintesi) di un qualsivoglia fenomeno percepibile.  Cio’ avviene prima della cosidetta “comunicazione” come comunemente la si intende quando si parla di media.
Giornali on line, social network, you tube che è il sito web che presenta il maggior tasso di crescita, il video si sta diffondendo ovunque ma non tutti sono in grado di sfruttarlo e governalo come vorrebbero o potrebbero.

Un’applicazione pratica del video avviene sempre piu’ frequentemente nel VideoCV, nel Digital Storytellig, nelle interviste (testimonianze), nella documentazione di un evento o nell’analisi di un gruppo di lavoro, nell’ autopromozione o nella promozione di un territorio, di un’ambito educativo, di un prodotto, di un concetto, di un progetto. Nel testimoniare la storia presente come strumento militante. Le applicazioni sono infinite perchè si basano sull’utilizzo di un mezzo che somiglia alla vita. Purtroppo lo si utilizza spesso come interfaccia nuova su vecchi sistemi culturali invalidanti o a volte controproducenti. 
E' necessario organizzare gruppi di apprendimento che possano aiutare a chiarire meglio che cosa realmente è il linguaggio audiovisivo e come sia possibile utilizzarlo con efficacia.

Kineo

eNCA | Cape Town Woman Murdered Allegedly for Being Gay


martedì 6 novembre 2012