lunedì 16 luglio 2012

"CERCARE A  TENTONI DEI MOMENTI DI CONTATTO CON LA POESIA"

Andrej Tarkovskij






RIPRENDIAMOCELA INTERA 
Dialogo tra Amina e Arthur

Quale è il problema?

E’ un problema di fondo, (fondo del barile) è indispensabile cambiare i vecchi circuiti culturali veicolati dal mercato industriale. Il mercato esige mele tutte uguali, piu’ o meno con odori e coloranti collaudati, se una mela è di dimensioni diverse o un pò “storta o gobba” e ha un viraggio cromatico complesso, che potrebbe comportare uno sforzo percettivo, cade in una scelta inferiore o viene scartata, tecnicamente non corrisponde a uno stampo, magari ha un sapore eccezionalmente buono, è originale ed è piu’ sostanziosa delle altre  ma non è uguale alle altre. La standardizzazione è rassicurante.

Secondo te perchè si è arrivati a questo macello?

In sostanza la nostra vita è coordinata dalla paura. La fifa della miseria, della solitudine, dell’emarginazione, del giudizio, della morte e soprattutto della finanza. Quindi il mercato modulare, del cinema, oltre a quello dei cocomeri quadrati, ci ha disabilitato a pensare e pensarci al di fuori degli stampi, ci ha istruito per farci agire virtualmente come dei 740 prestampati, con una modestia disarmante, modestia intesa come limitatezza; una vita da codardi comandati dalla paura. Storicamente l'ultima grande paura, prima di quella attuale: la crisi economica,  è stata la criminalizzazione della diversità: annientata fisicamente sul finire degli anni settanta, con la galera, l’eroina, la televisione libera, la tortura delle radio private, le discoteche e i cocomeri quadrati.  Il cinema italiano in quel periodo s’è imbrigliato in un canone avverso alla complessità, e non è piu’ tornato indietro se non sporadicamente e marginalmente. Tutto modulare, una recita fasulla che ha orrore della poesia e ripudia l’epica. Il cinema italiano dagli anni ottanta in poi è in sostanza prosa di bassa lega che tratta anche temi d’attualità scottante ma in forma convenzionale e rassicurante, ogni film è uguale all’altro, cambiano solo, a volte, ma di poco, alcuni contenuti.  

Cosa proponete voi del terzocinema?

Il terzo cinema propone di ripredercela tutta...

Riprendere che cosa?

Riprendiamola in mano, riprendiamola intera, 
riprendiamoci la vita, 
la terra, la luna e l’abbondanza!