lunedì 16 luglio 2012



RIPRENDIAMOCELA INTERA 
Dialogo tra Amina e Arthur

Quale è il problema?

E’ un problema di fondo, (fondo del barile) è indispensabile cambiare i vecchi circuiti culturali veicolati dal mercato industriale. Il mercato esige mele tutte uguali, piu’ o meno con odori e coloranti collaudati, se una mela è di dimensioni diverse o un pò “storta o gobba” e ha un viraggio cromatico complesso, che potrebbe comportare uno sforzo percettivo, cade in una scelta inferiore o viene scartata, tecnicamente non corrisponde a uno stampo, magari ha un sapore eccezionalmente buono, è originale ed è piu’ sostanziosa delle altre  ma non è uguale alle altre. La standardizzazione è rassicurante.

Secondo te perchè si è arrivati a questo macello?

In sostanza la nostra vita è coordinata dalla paura. La fifa della miseria, della solitudine, dell’emarginazione, del giudizio, della morte e soprattutto della finanza. Quindi il mercato modulare, del cinema, oltre a quello dei cocomeri quadrati, ci ha disabilitato a pensare e pensarci al di fuori degli stampi, ci ha istruito per farci agire virtualmente come dei 740 prestampati, con una modestia disarmante, modestia intesa come limitatezza; una vita da codardi comandati dalla paura. Storicamente l'ultima grande paura, prima di quella attuale: la crisi economica,  è stata la criminalizzazione della diversità: annientata fisicamente sul finire degli anni settanta, con la galera, l’eroina, la televisione libera, la tortura delle radio private, le discoteche e i cocomeri quadrati.  Il cinema italiano in quel periodo s’è imbrigliato in un canone avverso alla complessità, e non è piu’ tornato indietro se non sporadicamente e marginalmente. Tutto modulare, una recita fasulla che ha orrore della poesia e ripudia l’epica. Il cinema italiano dagli anni ottanta in poi è in sostanza prosa di bassa lega che tratta anche temi d’attualità scottante ma in forma convenzionale e rassicurante, ogni film è uguale all’altro, cambiano solo, a volte, ma di poco, alcuni contenuti.  

Cosa proponete voi del terzocinema?

Il terzo cinema propone di ripredercela tutta...

Riprendere che cosa?

Riprendiamola in mano, riprendiamola intera, 
riprendiamoci la vita, 
la terra, la luna e l’abbondanza! 






sabato 14 luglio 2012


Sicilia! - Straub-Huillet - L'arrotino


W PEDRO!
INTERVISTA A PEDRO COSTA

L'INDIZIO DELLA CATASTROFE
Questo straordinario documento illumina l'inizio di quel processo di totale merdificazione hollywoodiana della cinematografia mondiale ad opera di chi aveva e ha in mano il potere della comunicazione mediatica: giurie, presidenti, critici e pubblico. E' la fine del cinema epico, poetico e l'esaltazione del cinema prosaico, ideologico, quello del percorso facilitato alla comprensione del vuoto. Purtroppo la situazione oggi è ancora più grave di allora e un Glauber Rocha non sarebbe nemmeno più ammesso alle preselezioni di qualsiasi festival Italiano e probabilmente Europeo. 


Dopo Srebrenica

"Smettetela di urlare! Vi sentiranno in tutto il mondo!"
Di Andrea Oskar Rossini - Osservatorio dei Balcani e Caucaso 
La storia della cittadina simbolo della pulizia etnica e della violenza razzista in Europa, 10 anni dopo la strage del luglio 1995. Un documentario a ritroso sula strada da Tuzla, dove le donne sopravvissute conducono la battaglia per la ricerca degli scomparsi, a Potočari - sede dell'ex comando delle forze di pace internazionali - fino a Srebrenica. Un documentario di Andrea Rossini [Bosnia Erzegovina, 2005]



http://www.youtube.com/watch?v=iaHLGXSJKoo&feature=relmfu