mercoledì 6 giugno 2012



"Il mondo avrà un tempo nomade"
Fabrizio Tavernelli


GIACOMETTI di Federica Ravera


Federica ha ripreso la Tomba di Giacometti: “Mettiamola sul Blog!” Con entusiasmo inseriamo questo frammento che ha il valore di rinviarci a un altro dei manifesti e dei manifestanti del “Terzo Cinema”. Con la strapotenza e il vantaggio dell’arte figurativa e scultorea rispetto al cinema, Giacomentti fa un’operazione di sublime banalizzazione del contenuto rispetto alla forma, al punto che “L’Uomo che Cammina” puo’ essere l’elemento archetipico costitutivo del Terzocinema: una persona che non si sa da dove provenga e dove andrà, si vede solo che è in cammino. E’ un’enunciazione diretta naturale; l’istante inutile dell’uomo moderno universale. La cosa meravigliosa è che la sua forma è l’estensione verticale di ogni contenuto ideologico fino a smagrirlo nel sue Essere. Uno dei teorici del terzocinema: Marcello Luce, dice che nel terzocinema la Forma è il Contenuto e qui l’espressione da metafora diventa realtà, il contenuto dell’opera di Giacometti è la sua forma. Quando riusciremo a dare corpo a questa banalità avremmo realizzato il Terzo Cinema restringendo le distanze ancora abissali tra la scandalosa libertà dell’arte figurativa del novecento e il cinema sempre piu’ stritolato dalla pesantezza della prestazione commerciale o colta.




A.F. 



"L'Uomo che cammina"

martedì 5 giugno 2012


LE ORECCHIETTE POSTAZIONE PER LA MEMORIA DI TONINO
GELAO
Bari vecchia - Strada Arco Basso - 1990 - un afoso pomeriggio estivo - due anziane donne, sedute all'aperto davanti all'uscio di casa, preparano le orecchiette. Intorno a loro scorre tranquilla la vita della strada, il cui tempo è scandito dal moto dei coltelli con cui creano la pasta.
Southern Italy - Puglia - Bari - Citta' Vecchia - Two elderly women sitting at their work table in front of the door of the house in a characteristic way make orecchiette, a typical Apulian pasta. The eye of the camera discreetly records the passage of time marked by their work, while the life of the road continues....
IL GIORNO DEL FALCO di Rodolfo Bisatti

lunedì 4 giugno 2012

RAINER WERNER FASSBINDER 
"E' che io penso che nella realtà soggettiva ci sia molto più verità oggettiva che nel tentativo di essere, in un modo o nell'altro, 'oggettivi': finchè vorrò, come voglio, aderire alla verità, potrò solo girare l'unica che conosco".