"...Oltretutto poi, chissà perché, Volpi è diventato garante e membro
del comitato scientifico del festival di Lecce, che si svolge nella mia
città. Un festival dove qualche anno fa hanno reso omaggio al grande
cineasta turco Yilmaz Guney, militante rivoluzionario, per molti anni
in carcere, strappato da set pericolosi per il governo, e sono sicuro
che è stato anche per merito suo. Perché era il terzo cinema che
davvero lo aveva conquistato. Né Hollywood né cinema d'autore. Il
cinema rosso e esperto realizzato in Asia, Africa e America Latina,
quello meno protetto, ma non meno ricco di cultura e forza espressiva,
quello che ha più difficoltà a farsi vedere. In fondo era il cugino, in
quel decennio, del cortista italiano indifeso e inascoltato.
E come presidente da sempre dell'Aiace, si deve a Gianni Volpi
quel lavoro certosino che ha cambiato ormai il panorama della offerta
cinematografica in Italia. Le due vie, blockbuster e Altro cinema, sono
patrimonio non più solo delle grandi città, ma dell'intero territorio
italiano. E oggi con terzo cinema si intende anche il cinema dell'Iran
e della Cina, della Corea e dell'Egitto, di Israele e della
Thailandia, dell'India e del Sudafrica....E il corto e il documentario.
Tutto quello che Volpi ha sempre difeso e diffuso. Per molti anni tra
l'indifferenza generale...."
Tratto dal blog di Roberto Silvestri http://ilciottasilvestri.blogspot.it/
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