“La bestialità dei leccaculi nel nostro
mestiere (il cinema) è cosa nota.
Una infinita serie di
mignatte s’aggirano attorno ai luoghi di culto, nella speranza di ottenere
qualche favore o anche solo qualche sguardo compiacente dal Potere costituito.
In genere non hanno nulla da dire, stanno solo cercando uno specchio truccato
dove poter riflettere la loro immagine superflua.
La cosa inquietante è
che tra queste larve compiacenti ci sono molti “giovani”. Io ne conosco e, devo
dire, non hanno un bell'aspetto, non hanno alcun reale interesse a cambiare il
mondo a renderlo migliore di quello che è, perché loro stessi sono esseri
infinitamente modesti, il loro unico scopo è apparire da qualche parte, salire
sopra qualche palco per sentirsi superiori alla massa, il loro obiettivo è
distinguersi dalla massa per essere riconosciuti da essa come immagini di
culto.
Questi “giovani” sono
il prodotto eugenetico di una macchinazione precisa che si basa su alcuni
condizionamenti letali studiati a tavolino: isolamento, competitività, machismo,
egoismo, ateismo, cinismo, fideismo, devozione al materialismo fisico,
razzismo, ignoranza abissale, supponenza, e soprattutto paura dell’ignoto.
Ma la macchina che ha
creato questa società mostruosa s’è inceppata, stenta a ripartire. E’ il
momento giusto per lavorare sulla trasmutazione spirituale della
merda della contemporaneità nell’oro lucente della condivisione.
Presto verrà una nuova
generazione di esseri umani che sapranno riconoscere nel mondo la bellezza e la
sobrietà dello spirito intelligente che anima e fa muovere tutte le cose. Mi spiace solo che probabilmente sarò assente e non potrò godermi questa resurrezione “
Arthur Frame Autunno 2050