sabato 23 novembre 2013

ONORE E GLORIA A COSTANZO PREVE
 
“Se il mio tempo mi vuole avversare, lo lascio fare tranquillamente. Io vengo da altri tempi, e in altri spero di andare”.
Franz Grillparzer
COSTANZO PREVE

"...Costanzo è stato ingiustamente ostracizzato dal “politicamente corretto” e da quella manipolazione organizzata che controlla millimetricamente cosa si può e cosa non si può dire. Costanzo ha sempre cantato fuori dal coro, preferendo – come amava dire citando Rousseau – il paradosso al luogo comune. Certi pensatori – ha detto Nietzsche – nascono postumi. Costanzo è senz’altro uno di questi..." Diego Fusaro

http://radicalsocialismo.it/2013/11/23/la-scomparsa-di-costanzo-preve/



lunedì 18 novembre 2013






Lunedì 2 dicembre 2013, Cinema Centrale, ore 20.30
Anteprima torinese del film Voci nel buio 
e incontro con il regista Rodolfo Bisatti

Il XIV Sottodiciotto Filmfestival, nell’ambito del programma dedicato alle scuole, in svolgimento dal 20 novembre, presenta, in una speciale proiezione serale aperta a tutta la cittadinanza, lunedì 2 dicembre, al Cinema Centrale, alle ore 20.30, il film inedito a Torino Voci nel buio, diretto da Rodolfo Bisatti, che sarà presente in sala per un incontro con il pubblico. La proiezione è proposta in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre) e sarà replicata il giorno successivo per le scuole, sempre alla presenza dell’autore.

Quarto lungometraggio del regista padovano, Voci nel buio è la storia di una famiglia triestina, cristallizzata nel dramma di un figlio adolescente, Giovanni, che ha perso la vista da bambino. Il padre, abbandonata la cattedra universitaria, si è chiuso in un dolore paralizzante che gli preclude qualsiasi gioia o interesse nella vita. La madre vive per il figlio e sopporta a malapena l’atarassia del marito. A scuotere la famiglia disastrata e infelice è la “fortuna” di un’altra avversità – un uomo che riemerge dal passato portandosi dietro le ferite mai chiuse della guerra balcanica tanto vicina a Trieste – così fatalmente insensata e surreale da costringerla a una reazione congiunta, nello stesso tempo rideterminando i rapporti tra padre e figlio.
Incentrato su una crisi consumata tra le mura domestiche, il film, come i precedenti dell’autore, rovescia gli stereotipi sociali a cui il cinema e la televisione ci hanno abituato. La disabilità, nello specifico, è vista non come minorazione ma come risorsa creativa in grado di prospettare un possibile nuovo modo di vivere. Provocatorio anche nella fruizione, Voci nel buio invita i non vedenti a entrare nella sala cinematografica senza ausilio di audioguida o di suggeritori, modellando il proprio stile narrativo su tempi naturali anziché televisivi e privilegiando una dimensione sonora non asettica e standardizzata, ma in grado di “integrare” la visione.

Presentato con successo in diverse ribalte internazionali, il film, che ha ottenuto la menzione d’onore unanime della giuria al Festival del cinema di Murcia, in Spagna, è una coproduzione italo-slovena di Gianluca Arcopinto, Kineofilm e Studio Arkadena. Lontano da facili drammatizzazioni, si innesta nel movimento del “terzocinema”, di cui Bisatti è promotore e che “ha lo scopo di rovesciare i vecchi linguaggi narrativi del cinema d’autore, in favore di un’azione culturalmente eversiva che smuova le coscienze, senza per questo essere semplicistico o populista”. Nelle parole del regista, Voci nel buioè un film disobbediente: disobbedisce alle regole del cinema commerciale, disobbedisce alle norme del cinema d'autore, alle categorie e ai generi. Pur essendo fatto da molte inquadrature non è inquadrabile”.

Voci nel buio di Rodolfo Bisatti, con Giuseppe Cocevari, François Bruzzo, Laura Pellicciari (Italia/Slovenia 2011, 90')
Una famiglia ai margini vive a Trieste. Il figlio adolescente, Giovanni, ha perso la vista a quattro anni. Cora, la madre, vive per lui. Il padre, Angelo, un ex professore, sopravvive nell'ombra portando i giornali nelle edicole di notte. L'immobilità e l'isolamento vengono scossi da Dusan, un serbo che disertò i combattimenti del '99 in Kosovo e che ritorna in Italia per accusare Angelo, un tempo impegnato nell'aiuto ai profughi, di aver fatto sparire sua moglie e sua figlia.


Ingressi e info
La proiezione è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Info: Sottodiciotto Filmfestival, presso Aiace Torino, Galleria Subalpina 30, 10123 Torino;
tel. 011 538962, 011 5067525; fax 011542691
info@sottodiciottofilfestival.it; www.sottodiciottofilmfestival.it

ufficio stampa sottodiciotto filmfestival
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