domenica 21 aprile 2013
sabato 20 aprile 2013
Perché VOCI NEL BUIO è un film Rivoluzionario
VOCI
NEL BUIO: IL CINEMA COME TERZA VIA PER LA COMUNICAZIONE: LA KOINE’
Per
noi ciò che conta è il sistema-Cinema, inteso come un organismo che
vede il pubblico non semplicemente come destinatario finale dell’opera
(di un autore in cattedra), ma come partner congeniale al compimento dell’opera
stessa, che diventa quindi collettiva e partecipativa in virtù proprio della
comunità termporanea che si crea ad ogni proiezione. Questo è un film
realizzato non sul territorio ma CON il territorio, nel senso del prima e del
dopo il suo compimento. Il film Voci nel buio è un’opera aperta, il
pubblico segue vari percorsi interpretativi.
Da
Voci nel Buio nasce il V.A.M. Video alfabetizzazione multisensoriale,
laboratorio seguito alla realizzazione del film e patrocinato dalla Commissione
Nazionale per l’UNESCO. Nella VAM non vedenti e non udenti sono Maestri di
comunicazione che ci portano alle soglie dell’inconcepibile.
Voci
nel Buio è un film non-dipendente. Noi siamo autori non convenzionati con
la Mutua dei Pubblici Contributi. Il nostro è un esempio di come sia possibile
realizzare dei film autonomi con minime risorse, ma ben gestite e rese
fruttuose da questa saldatura strutturale nella società e nel territorio.
Pensiamo sia utile creare connessioni e reti europee e internazionali per
consentire al Cinema non-dipendente, al Terzocinema, possibilità produttive e
una diffusa distribuzione nel mondo.
Voci
nel Buio è La proposta è di una terza via che parte dall’idea che il Cinema è
un sistema costituito da micro realtà sociali che, concatenate tra loro da un
sentire comune, possono garantire uno sviluppo del Cinema poetico come momento
di gnosi profonda della società.
Voci
nel Buio segue una distribuzione sperimentale, riattivando relazioni con le
monosale o i piccoli multisala. Stiamo scoprendo un tessuto entusiasta di
esercenti non-dipendenti che lottano quotidianamente per mantenere una loro
identità “autoriale” fronteggiando una digitalizzazione industriale del
tutto monopolistica e violenta.
Riteniamo
che la struttura “festival” vada modificata, sostituendo la competizione con la
cooperazione e la competitività con la condivisione. Infatti la nostra
partecipazione a un rassegna è sempre un indicaore di volontà di cambiamento
dei modelli culturali vigenti. Voci nel Buio è stato valorizzato da Festival
stranieri che hanno preso coscienza di questa nostra volontà. Esiste quindi un
avamposto culturale che pensa al Cinema come sistema complesso di rapporti
reticolari tra autori, filmakers, produttori, rassegne, distributori,
esercenti, spettatori, che fanno sistema nella mondialità piuttosto che nella
globalizzazione.
Voci
Nel Buio smaschera l’identità dei “mediatori culturali” del Cinema
italiano: personaggi frequentemente conniventi con gli intrighi di Palazzo, che
decidono quali film possono essere visti e quali no. Noi lottiamo affinchè
il denaro pubblico, cioè quello dei contribuenti, stanziato per il Cinema e la
Cultura, venga assegnato al di fuori delle logiche partitocratiche e di
micro/macro caste, pensando al potenziamento e perfezionamento dei Fondi
Regionali per L’Audiovisivo, ma soprattutto a forme consistenti di sostegno
diretto ai progetti degli autori.
In
conclusione vogliamo enucleare le ragioni forti del perché è importante
permettere lo sviluppo di film come Voci nel buio e di futuri progetti
(numerosi) nel cantiere del Terzocinema.
ECONOMIA
> Questi progetti non hanno bisogno di budget faraonici, ma del giusto.
Nella fase della realizzazione il territorio teatro delle riprese viene
valorizzato e non sfruttato, utilizzandone le maestranze e la logistica. L’idea
è che un film sia il frutto di un lavoro di investimento che possa generare
benefici non solo per il “cerchio magico” delle produzioni cinematografiche, ma
per la rete di tutti quelli coinvolti nella sua realizzazione.
SOCIETA’
> In un Paese dove il tessuto sociale e il senso civico si stanno
disintegrando sotto i colpi della malapolitica, ci sembra doveroso lavorare
responsabilmente perché le nostre opere abbiano un riscontro reale e che
producano formazione.
Il
pubblico di Voci nel buio è composto non da spettatori, ma da persone che
ritrovano, dialogando con gli autori e con gli attori del film, la propria
funzione fondamentale nell’agorà.
Per
noi autori la creazione di questa koinè temporanea è fondamentale per il nostro
lavoro e per la nostra progettualità. Lo spettatore passivo dei palinsesti
televisivi scompare e si fa avanti una pluralità di soggetti che hanno voglia
di parlare, di criticare, di esprimere le proprie emozioni in modo non banale e
sentimentalistico.
ARTE/CULTURA
> Chi afferma che con la cultura non si mangia dimostra di ignorare la
storia e di non avere una visione lungimirante.
Noi
crediamo che l’arte cinematografica, al pari di grandi dipinti, monumenti,
opere sinfoniche, sia patrimonio della civiltà e ricchezza spirituale. Noi
lavoriamo perché il nostro Cinema dia dignità al nostro Paese, che nutra e
arricchisca chi lo fruisce, che contribuisca ad alzare il livello culturale
generale. Il Cinema non è sterile megafono della cultura di massa seppur
mascherata da valori superficialmente progressisti, e, soprattutto, non è la
Televisione.
Il
Cinema è Arte, cioè bellezza, riflessione, introspezione, ricerca, invenzione,
mistero.
Per
Kineofilm/TerzoCinema: Rodolfo Bisatti – Maurizio Pasetti
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