lunedì 17 settembre 2012

THANATOS REPORT BY ARTHUR FRAME
Il laboratorio ha  avuto come fondamento una sintesi dei chakra, in una situazione condivisa da venti persone per sei giorni. Questo esperimento ha dimostrato che un gruppo coordinato in modo creativo è capace di produrre emozioni condivise. Il tema era la Morte ma Mamela parlava degli Antenati. Nella sua cultura Xhosa la morte non è la fine di tutto ma un momentaneo allontanamento dalla condizione umana così come noi la conosciamo. Molti di noi hanno riconsiderato il senso della morte durante il laboratorio attraverso il sentire del corpo. Probabilmente la morte come noi occidentali in genere la consideriamo, non esiste; è un tabù culturale. Mamela Nyamza mi ricorda la tanatologa Elisabeth Kübler Ross e la terapeuta Gemma B. Non ho mai visto una tale capacità di dialogo con gli antenati come in queste tre donne. Io considero Mamela il mio Don Juan Matus, mi sento un Castaneda contemporaneo desideroso di apprendere la verità. Abbiamo potuto vedere la forza di una personalità magnetica pluricomposta; una Afrodite nera in carne ed ossa, capace di modificare la struttura della materia espressiva. In Lei l'Arte ha una radice profonda nella Cultura Xhosa ma è costantemente riproposta in una contaminazione d’arte performativa internazionale. Mamela, come Picasso, ha destrutturato un linguaggio “arcaico classico moderno” ricomponendolo in modo nuovo, inusuale e mai gratuito. Sono onorato di averla ospitata nel mio Paese e in casa nostra e di aver condiviso questa esperienza con un gruppo molto eterogeneo e affiatato di persone. Mamela è la punta avanzata dell’arte performativa nel mondo e ripropone l’Arte come veicolo di spiritualità agente per il cambiamento. Questa coreografa, danzatrice e performer, rappresenta il mutamento dopo un lungo periodo di crisi in cui le arti s'erano svuotate del loro senso curativo nella contemplazione effimera ed edonistica del post moderno. Mamela, sulla frequenza del leader Mandela, agisce per migliorare le cose in Sudafrica, fedele alla sua radice etnica, contribuisce all’affermazione della donna nel suo paese e nel mondo. Per noi è un sodalizio cruciale e il terzocinema ha beneficiato e beneficierà del suo apporto artistico.
Arthur Frame