RICHARD WILKINSON
martedì 18 settembre 2012
lunedì 17 settembre 2012
THANATOS REPORT BY ARTHUR FRAME
Il laboratorio ha avuto come fondamento una sintesi dei chakra, in una situazione condivisa da venti persone per sei giorni. Questo
esperimento ha dimostrato che un gruppo coordinato in modo creativo è capace di
produrre emozioni condivise. Il tema era la Morte ma Mamela parlava degli
Antenati. Nella sua cultura Xhosa la morte non è la fine di tutto ma un
momentaneo allontanamento dalla condizione umana così come noi la conosciamo.
Molti di noi hanno riconsiderato il senso della morte durante il laboratorio
attraverso il sentire del corpo. Probabilmente la morte come noi occidentali in genere la consideriamo,
non esiste; è un tabù culturale. Mamela Nyamza mi ricorda la tanatologa Elisabeth Kübler Ross e la terapeuta Gemma B. Non ho mai visto una tale capacità di dialogo con gli antenati come in queste tre donne. Io considero Mamela il mio Don Juan Matus, mi sento un Castaneda
contemporaneo desideroso di apprendere la verità. Abbiamo potuto vedere la
forza di una personalità magnetica pluricomposta; una Afrodite nera in carne ed
ossa, capace di modificare la struttura della materia espressiva. In Lei l'Arte ha una
radice profonda nella Cultura Xhosa ma è costantemente riproposta in una
contaminazione d’arte performativa internazionale. Mamela, come Picasso, ha
destrutturato un linguaggio “arcaico classico moderno” ricomponendolo in modo
nuovo, inusuale e mai gratuito. Sono onorato di averla ospitata nel mio Paese e
in casa nostra e di aver condiviso questa esperienza con un gruppo molto
eterogeneo e affiatato di persone. Mamela è la punta avanzata dell’arte
performativa nel mondo e ripropone l’Arte come veicolo di spiritualità agente
per il cambiamento. Questa coreografa, danzatrice e performer, rappresenta il mutamento
dopo un lungo periodo di crisi in cui le arti s'erano svuotate del loro senso curativo nella contemplazione effimera ed edonistica del post moderno. Mamela, sulla frequenza
del leader Mandela, agisce per migliorare le cose in Sudafrica, fedele alla sua
radice etnica, contribuisce all’affermazione della donna nel suo paese e nel
mondo. Per noi è un sodalizio cruciale e il terzocinema ha beneficiato e
beneficierà del suo apporto artistico.
Arthur Frame
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