lunedì 27 agosto 2012

Josif Brodskij: Verso il mare della dimenticanza
Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole, / no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com'è strano, per me, scriverti di nuovo, / com'è bizzarro rivivere un addio...) / Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio. // Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera / mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami, / proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine. / Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore. // Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire... // Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto; / so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza / della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza, / per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona. // Tutto quello che valichi e rimuovi / tutto quello che lambisci e poi nascondi, / tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo / di sera, di mattina, d'inverno, d'estate o a primavera / o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me. // Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo, / un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi / sull'amicizia che hai voluto concedermi / e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti. // Arrivederci, o magari addio. / Lìbrati, impossèssati del cielo con le ali del silenzio / oppure conquista, con il vascello dell'oblio, il vasto mare della dimenticanza.

domenica 26 agosto 2012

CHARTA77

PUSSY RIOT
Il processo alle tre componenti del gruppo punk femminista, condannate il 17 agosto a due anni di lavori forzati, ricorda quello del gruppo rock cecoslovacco Plastic People avvenuto negli anni Settanta. All’opera, infatti, si è vista una stessa intolleranza nei confronti di chi “semina zizzania” e critica il regime.
OFFICINA TEMPORANEA

M^C^O





L' ATTESA: IL FIGLIO DI ARTHUR FRAME E PLLLRA 

ALLA SAGRA DI BANNE

Marcello Gabriel Frame è fratello di Carlotta, la sorella più grande che è andata con la madre a prendere il prelibato cibo locale: 4 salciccie, 2 porzioni di Ćevapčići cioè carne trita mirabilmente speziata accompagnata con cipolla cruda, 4 vaschette di prelibate patate fritte, acqua e un vino carsico. Questo video racconta l'attesa di Arthur (che non si vede ma c'è) e M.Gabriel alla sagra annuale del paese carsico di Banne vicino a Trieste. Banne è una località famosa per aver ospitato la Caserma Monte Cimone, ora dismessa, suggestivo esempio del Terzopaesaggio, divorata dalle piante spontanee, ricettacolo di memorie transnazionali.