Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole, / no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com'è strano, per me, scriverti di nuovo, / com'è bizzarro rivivere un addio...) / Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio. // Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera / mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami, / proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine. / Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore. // Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire... // Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto; / so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza / della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza, / per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona. // Tutto quello che valichi e rimuovi / tutto quello che lambisci e poi nascondi, / tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo / di sera, di mattina, d'inverno, d'estate o a primavera / o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me. // Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo, / un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi / sull'amicizia che hai voluto concedermi / e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti. // Arrivederci, o magari addio. / Lìbrati, impossèssati del cielo con le ali del silenzio / oppure conquista, con il vascello dell'oblio, il vasto mare della dimenticanza.
domenica 26 agosto 2012
PUSSY RIOT
Il processo alle tre componenti del gruppo punk femminista, condannate il 17 agosto a due anni di lavori forzati, ricorda quello del gruppo rock cecoslovacco Plastic People avvenuto negli anni Settanta. All’opera, infatti, si è vista una stessa intolleranza nei confronti di chi “semina zizzania” e critica il regime.
Il processo alle tre componenti del gruppo punk femminista, condannate il 17 agosto a due anni di lavori forzati, ricorda quello del gruppo rock cecoslovacco Plastic People avvenuto negli anni Settanta. All’opera, infatti, si è vista una stessa intolleranza nei confronti di chi “semina zizzania” e critica il regime.
L' ATTESA: IL FIGLIO DI ARTHUR FRAME E PLLLRA
ALLA SAGRA DI BANNE
Marcello Gabriel Frame è fratello di Carlotta, la sorella più grande che è andata con la madre a prendere il prelibato cibo locale: 4 salciccie, 2 porzioni di Ćevapčići cioè carne trita mirabilmente speziata accompagnata con cipolla cruda, 4 vaschette di prelibate patate fritte, acqua e un vino carsico. Questo video racconta l'attesa di Arthur (che non si vede ma c'è) e M.Gabriel alla sagra annuale del paese carsico di Banne vicino a Trieste. Banne è una località famosa per aver ospitato la Caserma Monte Cimone, ora dismessa, suggestivo esempio del Terzopaesaggio, divorata dalle piante spontanee, ricettacolo di memorie transnazionali.
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