sabato 9 giugno 2012
POSTAZIONE PER LA MEMORIA
(Il Serpentone) Ipotesi Cinema
(Il Serpentone) Ipotesi Cinema
Il cosidetto "Serpentone" non è un film e tantomeno un documentario.
E' la scoperta che la vita possiede una comunicazione epica intrinseca a se stessa che trasmettere concetti, liriche, miti a chi sa coglierli. La telecamera è un'invenzione geniale che in mano ad un ascoltatore attento e paziente, che noi chiamiamo, in qualche modo, "autore", può registrare prelievi di relatà altamente strutturati.
I "campioni" che noi proponiamo sono stati il motivo di divisione e scontro al laboratorio di Ipotesi Cinema: da una parte s'è formato un gruppo di ricercatori/autori che ha scoperto la "Postazione per la Memoria", dall'altra si sono consolidati i registi "convenzionati". Gli uni si interrogano sul mistero del linguaggio naturale seguendo la traccia segnata da Rossellini, Olmi, Pasolini, Tarkowskij, gli altri continuano il loro lavoro rutinario in cui l'immagine è al servizio della prosa cine televisiva.
La differenza è sostanziale e sta ancora oggi dividendo il modo della comunicazione in due parti: Un frammento infinitesimale di idealisti ricercatori e una massa di disillusi mestieranti del cinema.
Arthur Frame
venerdì 8 giugno 2012
TEMPO DI VIAGGIO
di Andrei Tarkovsky e Tonino Guerra
di Andrei Tarkovsky e Tonino Guerra
Tonino Guerra: "Se Lei potesse parlare a dei giovani registi, quali
dovrebbero essere le sue raccomandazioni principali?"
Andrei Tarkovsky: "Oggi giorno tutti fanno film! Tutti credono di poter fare
film capisci? Chiunque non sia troppo pigro. Non è difficile imparare come
poter incollare la pellicola, come usare la videocamera. Ma l’avviso che do a chi deve iniziare è di non separare il
loro lavoro, il loro film dalla vita che vivono. Non fare
differenze tra il film e la loro vita. Perchè un regista è come ogni altro
artista: un pittore, un poeta, un compositore. E poichè deve essere lui a
contribuire a se stesso... è strano vedere registi che prendono il loro lavoro come una
posizione speciale assegnatagli dal destino, semplicemente sfruttando la loro
professione. Vale a dire vivono in un modo ma fanno film su qualcos’altro. E
vorrei dire ai registi, specialmente a quelli giovani, che dovrebbero essere
moralmente responsabili per quello che fanno quando girano i loro film. Hai
capito? E’ la cosa piu’ importante di tutte. In secondo luogo dovrebbero essere
preparati per il pensiero che il cinema è un’arte molto difficile e seria.
Richiede sacrificio di se stesso. Devi farne parte e non solo padroneggiarla.
Il Cinema usa la tua vita e non viceversa. Perciò penso che la cosa più importante
sia... Devi sacrificare te stesso all’arte. Questo è quello che ho pensato
recentemente sulla mia professione. "
L'IMMAGINE BENDATA
Un’analisi su che cos’è l’Immagine oggi “vista” dai non vedenti. Le scuole di linguaggi e orientamento per non vedenti sembrano fortemente connesse alla “riqualificazione” del linguaggio ikonico attualmente svalutato da un’ abuso dei media. La tiflologia è tanto indispensabile ai non vedenti quanto utile a chi s’appresta ad avvicinarsi professionalmente all’immagine. La nostra guida in questo percorso di recupero del senso sacrale dell’immagine è Giuseppe Cocevari: un ragazzo non vedente. Si prevede un incontro con il team di lavoro di Dina Guder, registra cinematografica israeliana non vedente, per confrontarsi sull’esperienza da lei condotta sulla creazione di film per ciechi e con Wolfgang Fasser guida non vedente della Comunità di Romenia.
giovedì 7 giugno 2012
"Bisogna lottare per tutte le forme alterne e subalterne di cultura...essere continuamente irriconoscibili"
LETTERA DI PASOLINI AI RADICALI 1975
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