domenica 10 novembre 2013

venerdì 8 novembre 2013

…indurre il linguaggio a esprimere ciò che di solito non esprime, significa restituirgli le sue possibilità di scuotimento fisico, significa frazionarlo e distribuirlo attivamente nello spazio, significa prendere le intonazioni in modo assolutamente concreto restituendo loro il potere originario di sconvolgere e di manifestare effettivamente qualcosa, significa ribellarsi al linguaggio e alle sue fonti bassamente utilitarie, alimentari, si potrebbe dire alle sue origini di bestia braccata, significa considerare il linguaggio sotto forma di Incantesimo. 

ANTONIN ARTAUD e il Terzocinema
http://www.biography.com/imported/images/Biography/Images/Profiles/A/Antonin-Artaud-9189906-1-402.jpg
VOCI NEL BUIO
VENERDI' 15 NOVEMBRE 2013 Ore 21:15
Cinema Marconi via Gauslino - PIOVE DI SACCO - (PADOVA)
sarà presente l'autore
https://www.facebook.com/events/663744740332823/























www.kineofilm.it

venerdì 1 novembre 2013



PM 10  significa “Materia Particolata”  particelle sospese nell’aria del diametro di dieci millesimi di millimetro. Polvere, fuliggine, la nebbia che prende il paesaggio del polesine racchiuso tra l’Adige e il Po. Qui la pianura non è solo un’immagine visiva spianata, ma una relazione costante tra il corpo allertato e la mente risonante. L’occhio si perde, ma anche l’orecchio. La mente puo’ viaggiare, constantemente, per chilometri, senza sosta, come la corrente alternata di Nikola Tesla. Questa emigrazione psichica mi fa preferire la pianura fra tutta l’orografia terreste perchè essa contiene non solo il viaggio reale, ma soprattutto quello mentale, continuo, dove a formare il percorso non è la strada ma è il volo a bassa quota, nel quale capisci i dettagli, respiri le particelle che incontri durante il viaggio, verso il delta, verso il mare, in un paesaggio apparentemente uniforme. I suoni della pianura sono cosi’ come solo la mente puo’ ascoltarli. Uso apposta la parola mente perchè è la coscienza di avere avuto un’intuizione geniale, di aver creato una relazione discreta eppur penetrante (respiratoria-ispiratoria) con il ritmo cardiaco del luogo e tutto il suo sistema circolatorio; con gli abitatori notturni e diurni delle pianure: pioppi, argini, fiumi, fumi, canali, carreggiate, viadotti, tralicci, ciminiere, case, campi, campanili, uccelli, pipistrelli, insetti, ghiaccio, tramonti e albe. Tutto questo ha formato, a mio immodesto parere, le particelle sonore del Gruppo dei PM10, giovani abitatori del Polesine, miei artistici amici, valentissimi musicisti con i quali ho l’onore di collaborare.
Se avete 10 minuti di tempo, ascoltateli religiosamente, con delle buone cuffie per apprezzare i suoni della composizione”