lunedì 15 aprile 2013

CALIMERO DANCE


Giornalista: Signor Arthur Frame quale è secondo lei, oggi la persona che piu’ esprime il progresso nella musica POP italiana?
Arthur Frame: POP? Non sentivo questo termine da vent'anni! Fa piacere sia rinvenuto nella sua saporita sapidità. L’unica linea evolutiva che vedo, anzi che sento, sono le canzoni di Cristina D’Avena
Giornalista: Ma è una battuta o quello che pensa veramente?
Arthur Frame: Lo penso veramente, senza togliere alcun demerito agli altri...
Giornalista: Alcun merito, non demerito, voleva dire
Arthur Frame: No, no! Demerito, ho detto demerito!
Giornalista: E cosa trova di cosi’ speciale in Cristina D’Avena?
Arthur Frame: Quando l’avanguardia viene assassinata come è stato fatto in questo Paese, quando i mediatori culturali ignoranti come capre (come direbbe qualcuno) si permettono di rompere i coglioni a uno come Stratos o di emarginare nel Lager dell’isolamento gente come Freak Antoni o Daolio, che tutti ora osannano senza avere capito un cazzo, ecco, allora io credo che ritornare all’innocenza, anche a quella contaminata, radiotelevisiva, urticante, tutto quello che vuoi, tornare a Calimero e ai Puffi è l’unica cosa sensata da fare.
Giornalista: Mi sembra una posizione un po drastica.
Arthur Frame: No, è la realtà, cara signorina che è drastica, drastica e tagliente come la sua minigonna! Lei è ancora giovane.. conosce Calimero?
Giornalista: Si
Artur Frame: E Topogigio? Non le sembra antipatico Topogigio?
Giornalista: Seocondo me è piu' antipatico Topolino di Topogigio. Lei allora a parte Cristina D’Avena cosa propone per migliorare le cose?
Arthur Frame: Va fatta una bonifica radicale, certa gente va riabilitata, parlo dei critici discografici, bisogna usare con loro la strategia della gentilezza, accompagnarli con amorevolezza all’asilo e da li’ ripartire.
Giornalista: Ma dei cantanti, magari giovani non salva proprio nessuno?
Arthur Frame: A parte Cristina D’Avena, forse qualcosa di Patrizia Laquidara, un paio di brani di Colapesce o di Dente, ma anche altri giovincelli che pero’ poi, appena fanno un po di successo si mettono a fare delle stronzate abissali a partire dai video clip che perdono la freschezza e l’originalità della precarietà. Comunque sicuramente ci sono degli sconosciuti geniali che stanno tramando nelle loro cantine, ma certamente il mercato discografico contemporaneo non li aiuterà a emergere (dalle cantine). Bisogna fare una cultura underground di terza generazione.
Giornalista: Cioè? puo' spiegarsi meglio?
Arthur Frame: Lo farei davvero volentieri pero' adesso pero’ devo andare altrimenti perdo la coincidenza del mio treno.
Giornalista: Grazie!
Arthur Frame: Grazie a Lei, si tenga sempre cosi’ in equilibrio su quelle scarpe e ascolti Calimero!!!
Giornalista: Grazie si!.... Fanculo stronzo! (sottovoce)

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