sabato 2 giugno 2012

CONTRO L'ESCLUSIONE DELL'INTELLIGENZA - LA VERA ARTE PARTECIPATIVA NON PUO' INVITARE ALLA FESTA ALCUNI BAMBINI E ALTRI NO 



Non puo’ esservi arte partecipativa che preveda la presenza di un concorso a premi, è una contraddizione un affossamento del coinvolgimento passionale, l'arte partecipativa non centra nulla con la competizione, con lo sport e la televisione. Chi sostiene che i concorsi a premi evidenziano le cose migliori e i talenti emergenti dell'arte partecipativa dimostra in sostanza di essere un idiota. Ad ogni modo, al di là di tutto, le logiche di assegnazione dei premi sono gestite in modo arbitrario, clientelare, sono una pubblicità gratuita del prodotto selezionato, una sorta di punteggio da poter spendere altrove e fanno parte di quella logica spartitoria, mafiosa su cui si basa ad oggi la video spazzatura. Tutto ciò non ha alcuna relazione con  la partecipazione.  In altre parole la confusione tra partecipazione e competizione è utile solo a mantenere in vita vecchi sistemi di potere: giurie popolari o professionali, comitati di gestione di teatri e centri occupati, certa critica alternativa, una cultura televisiva da sagra alcolica.   
A volte le mamme di qualche bambino che va all’ asilo attaccano sull’armadietto dei compagni di scuola un bigliettino di invito alla festa di compleanno del loro figlio, peccato che lo assegnino solo ad alcuni armadietti e ad altri no costruendo quindi una graduatoria tra i bambini ammessi al compleanno e i non ammessi. Questo è contrario a qualsiasi idea partecipativa dell’esistente; basterebbe invitare tutti i bambini in un centro sociale, in un oratorio, in un parco pubblico, due bottiglie di aranciata un dolce fatto in casa sono sufficienti, cosa che alcune famiglie intelligenti e partecipative fanno abitualmente. 







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